ANTONIA POZZI, IL PROF E GLI ALUNNI

Anima, sii come il pino:
che tutto l’inverno distende
nella bianca aria vuota
le sue braccia fiorenti
e non cede, non cede,
nemmeno se il vento,
recandogli da tutti i boschi
il suono di tutte le foglie cadute,
gli sussurra parole d’abbandono;
nemmeno se la neve,
gravandolo con tutto il peso
del suo freddo candore,
immolla le fronde e le trae
violentemente
verso il nero suolo.
Anima, sii come il pino:
e poi arriverà la primavera
e tu la sentirai venire da lontano,
col gemito di tutti i rami nudi
che soffriranno, per rinverdire.
Ma nei tuoi rami vivi
la divina primavera avrà la voce
di tutti i più canori uccelli
ed ai tuoi piedi fiorirà di primule
e di giacinti azzurri
la zolla a cui t’aggrappi
nei giorni della pace
come nei giorni del pianto.
 
Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
La fascia l’ombra
sempre più da presso
e pare, intorno alla nivea fronte,
una capigliatura greve
che la rovesci,
che la trattenga
dal balzare aerea
verso il suo amore.
Ma l’amore del sole
appassionatamente la cinge
d’uno splendore supremo,
appassionatamente bacia
con i suoi raggi le nubi
che salgono da lei.
Salgono libere, lente
svincolate dall’ombra,
sovrane
al di là d’ogni tenebra,
come pensieri dell’anima eterna 
verso l’eterna luce.
(Antonia Pozzi)
 
In questi giorni ci siamo misurati con la profondità di Antonia Pozzi. Io e i miei alunni di secondo anno.
Per la verità dapprima essi nelle ore del compito in classe, poi insieme durante le interrogazioni.
Una goduria, stamani, le due ore trascorse con loro. Ho sempre messo da parte “l’alterigia narcisistica” tipica del professore di lettere, che tutto sa e tutto contesta(tranne che per i voti!). Poi con la poetessa Pozzi sarebbe impossibile! Si svela tutta la mia “minuscolinità” di fronte all’immenso poetico, all’intreccio di immagini e parole, al gioco di sinestesie che addolciscono il senso della “lingua” e le niviere del cuore e della vita. Attoniti abbiamo contemplato la Poesia.  Ci siamo persi nel bianco della neve paghi del nostro peso umano, ritrovandoci zolla dura che conserva il seme di azzurrità floreali e fragranze terrestri.
Abbiamo disquisito sulla liquidità del verbo “immollare”, peraltro ignorato dal pc, mentre lo digito. Osmoticamente siamo stati parte delle fronde aghiformi del pino, interrati dalla potenza della falda nivea,
mentre baluginava nei nostri occhi la lacrima del verde che, nascendo, soffre, per poi morire e rinascere nuovamente. I nostri occhi si sono persi nella valle violacea, nella cui immensità lacustre si è intorpidito il nostro dolore; ma è stato solo un attimo, poiché il suono delle campane ha spezzato quel luttuoso colore in forma di leggerezza floreale. Abbiamo toccato le cime di quella montagna, invidiandole il “muto colloquio” con il sole. E, narcisisticamente da me condotti, han frettolosamente fotografato le immagini di tante voci poetiche, amiche ad Antonia, che hanno giocato con i termini “muto”, “colloquio”, “mutam cinerem”, “muto cenere”. Di tanti padri che han fatto dialogare se stessi o i propri “alter ego” con il sole, ora energia della materia, ora primo amore, ora “oriente” portatore di santità. E per pochi istanti abbiamo percepito la leggerezza di quei pensieri senza il nostro corpo e la presenza del nostro corpo senza i nostri pensieri.
Il mio ringraziamento a BLUE(tra i miei link TIMELINE), cui dedico il post; Antonia Pozzi, ormai, è tra i link dei miei poeti preferiti.
 
 

36 pensieri su “ANTONIA POZZI, IL PROF E GLI ALUNNI

  1. Mi inchino alla tua bravura prof…mi hai fatto “sentire” e “vivere” questi versi.
    Lo sai si, che tra te e Blue, vivrò di rendita per almeno due lezioni?
    Non avevo che una conoscenza superficiale di Antonia Pozzi, Blue prima, tu ora avete fatto nascere in me il desiderio di approfondire questa conoscenza.
    Grazie Mel…e…rischio l’accusa di plagio se approfitto di queste tue parole?
    Prometto che mi metterò a studiare e non lo farò mai più!!!
    Un bacio…per ottenere più facilmente il perdono.

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  2. Mi inchino alla tua bravura prof…mi hai fatto “sentire” e “vivere” questi versi.
    Lo sai si, che tra te e Blue, vivrò di rendita per almeno due lezioni?
    Non avevo che una conoscenza superficiale di Antonia Pozzi, Blue prima, tu ora avete fatto nascere in me il desiderio di approfondire questa conoscenza.
    Grazie Mel…e…rischio l’accusa di plagio se approfitto di queste tue parole?
    Prometto che mi metterò a studiare e non lo farò mai più!!!
    Un bacio…per ottenere più facilmente il perdono.

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  3. Ho gli occhi lucidi, Mel…gocce di luce sulla tastiera…
    non ho parole…
    “immolla” è un verbo che ha sciolto anche me per la sua purezza e per l’intenso significato che Antonia imprime.

    Grazie, di cuore, sei un insegnante attento e stupendo e i tuoi allievi devono essere orgogliosi di te.
    ti lascio una delle poesie che amo, come abbraccio sincero e affettuoso.

    Blue

    Mattino

    In riva al lago azzurro della vita
    son corpi
    le nuvole bianche
    dei figli carnosi del sole:

    già l’ombra è alle spalle, catena
    di mondi sommersi.

    E a noi petali freschi di rosa
    infioran la mensa e son boschi
    interi e verdi di castani smossi
    nel vento delle chiome:

    odi giunger gli uccelli?

    Essi non hanno paura
    dei nostri volti e delle nostre vesti
    perché come polpa di frutto
    siamo nati dall’umida terra.

    Antonia Pozzi – Pasturo, 10 luglio 1938

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  4. Ho gli occhi lucidi, Mel…gocce di luce sulla tastiera…
    non ho parole…
    “immolla” è un verbo che ha sciolto anche me per la sua purezza e per l’intenso significato che Antonia imprime.

    Grazie, di cuore, sei un insegnante attento e stupendo e i tuoi allievi devono essere orgogliosi di te.
    ti lascio una delle poesie che amo, come abbraccio sincero e affettuoso.

    Blue

    Mattino

    In riva al lago azzurro della vita
    son corpi
    le nuvole bianche
    dei figli carnosi del sole:

    già l’ombra è alle spalle, catena
    di mondi sommersi.

    E a noi petali freschi di rosa
    infioran la mensa e son boschi
    interi e verdi di castani smossi
    nel vento delle chiome:

    odi giunger gli uccelli?

    Essi non hanno paura
    dei nostri volti e delle nostre vesti
    perché come polpa di frutto
    siamo nati dall’umida terra.

    Antonia Pozzi – Pasturo, 10 luglio 1938

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  5. Devo darti atto Melchi di un’umiltà e di un’apertura mentale che ti fa onore;
    non che già non avessi un’alta e affettuosa opinione di te,
    ma quanto da te stesso espresso nel post a proposito di questo trasporto che ha preso tutti noi e anche te (a giusta ragione) per questa delicata poetessa misconosciuta ai più, e che avresti potuto snobbare con un “Pfuii”…
    beh, mi rallegra molto e mi spinge ad abbracciarti con maggiore affetto se possibile.

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  6. Devo darti atto Melchi di un’umiltà e di un’apertura mentale che ti fa onore;
    non che già non avessi un’alta e affettuosa opinione di te,
    ma quanto da te stesso espresso nel post a proposito di questo trasporto che ha preso tutti noi e anche te (a giusta ragione) per questa delicata poetessa misconosciuta ai più, e che avresti potuto snobbare con un “Pfuii”…
    beh, mi rallegra molto e mi spinge ad abbracciarti con maggiore affetto se possibile.

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  7. Percorrendo, ormai da giorni, i vari blog, mi accorgo di quanto bisogno di poesia ci sia attorno. Cambiano i tempi, cambia la storia (ma cambia poi questa storia?) ma la necessità di bere parole che vanno oltre, che rendono o possono rendere il nostro quotidiano meno duro, meno rigido, resta, anzi, forse oggi più di ieri questo bisogno. Aridità è ciò che vorrebbero per noi, ma, come disse non ricordo chi “al cuore non si comanda” e chiede acqua, chiede vita, sotto qualsiasi forma essa arrivi.
    Bello qui, da Blue, da Marzia.. bello ovunque ci sia un cuore.

    Scusa lo sproloquio forse avevo solo bisogno di parlare.

    Black

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  8. Percorrendo, ormai da giorni, i vari blog, mi accorgo di quanto bisogno di poesia ci sia attorno. Cambiano i tempi, cambia la storia (ma cambia poi questa storia?) ma la necessità di bere parole che vanno oltre, che rendono o possono rendere il nostro quotidiano meno duro, meno rigido, resta, anzi, forse oggi più di ieri questo bisogno. Aridità è ciò che vorrebbero per noi, ma, come disse non ricordo chi “al cuore non si comanda” e chiede acqua, chiede vita, sotto qualsiasi forma essa arrivi.
    Bello qui, da Blue, da Marzia.. bello ovunque ci sia un cuore.

    Scusa lo sproloquio forse avevo solo bisogno di parlare.

    Black

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  9. Estatica mi immergo nella dolce atmosfera di questo post,nelle tue parole così ben espresse,nel pensiero che volge lo sguardo ovunque ed ovunque attinge passione per la vita,per il proprio lavoro,fermando il tempo nell’immortalità di questa poesia.Avrei voluto esserci.
    Grazie per la coccola.
    Complimenti a Blue per averci fatto conoscere A.Pozzi.
    Un bacio go

    "Mi piace"

  10. Estatica mi immergo nella dolce atmosfera di questo post,nelle tue parole così ben espresse,nel pensiero che volge lo sguardo ovunque ed ovunque attinge passione per la vita,per il proprio lavoro,fermando il tempo nell’immortalità di questa poesia.Avrei voluto esserci.
    Grazie per la coccola.
    Complimenti a Blue per averci fatto conoscere A.Pozzi.
    Un bacio go

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  11. io direi che il ragazzo dimostra una chiara e profonda passione per gli argomenti trattati.
    in particolar modo per la poesia.
    Ha cura ed eleganza nella modalità espositiva, ma…….
    ha margini di miglioramento.
    voto: 7+
    un saluto
    all’alunno Mel
    dallo stitico Nasrudin
    p.s. Bella la poesia!

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  12. io direi che il ragazzo dimostra una chiara e profonda passione per gli argomenti trattati.
    in particolar modo per la poesia.
    Ha cura ed eleganza nella modalità espositiva, ma…….
    ha margini di miglioramento.
    voto: 7+
    un saluto
    all’alunno Mel
    dallo stitico Nasrudin
    p.s. Bella la poesia!

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  13. Ciao Mel,conoscerti è un piacere anche per me…complimenti per il tuo blog. E’ molto bello e ,come dice la nostra cara amica Alidada ,mi fai venire la voglia di tornare sui banchi….Coltiva il tuo entusiasmo e la tua passione c’è bisogno di prof come te. Un saluto e a presto:-)Mara

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  14. Come si può odiare un essere umano così intelligente come Giovanni Boccaccio?; è anche vero, Marylin, che io mi ispiro , per il mio blog, ad una novella del Decameron, soprattutto per l’acutezza delle parole e per la salvezza di cui esse sono portatrici.
    🙂
    Maria, accolto l’O.T! 🙂

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  15. Come si può odiare un essere umano così intelligente come Giovanni Boccaccio?; è anche vero, Marylin, che io mi ispiro , per il mio blog, ad una novella del Decameron, soprattutto per l’acutezza delle parole e per la salvezza di cui esse sono portatrici.
    🙂
    Maria, accolto l’O.T! 🙂

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