Il crepuscolo del mattino

 
Il crepuscolo del mattino
La diana squillava nei cortili delle caserme
e soffiava sui lampioni il vento del mattino.
Era l’ora in cui lo sciame dei sogni malefici torce sui guanciali i bruni adolescenti;
la lampada fa sul giorno una macchia rossa
come un occhio sanguinante che palpita e si agita, e l’anima imita le lotte della lampada e del giorno sotto il peso del corpo greve e ruvido.
Come un volto in lacrime che asciugano le brezze, l’aria è piena del fremito di cose che fuggono; l’uomo è stanco di scrivere e la donna di amare.
Le case qua e là cominciavano a fumare. Le donne di piacere, con le palpebre livide
e la bocca aperta, dormivano il loro sonno stupido; le povere, trascinando i loro seni magri e freddi, soffiavano sui tizzoni e sulle dita.
Era l’ora in cui tra il freddo e la spilorceria si aggravano le doglie delle partorienti;
il canto del gallo, di lontano, squarciava l’aria brumosa come un singhiozzo rotto da un sangue schiumoso;
un mare di nebbie bagnava gli edifici
e nel fondo degli ospizi gli agonizzanti esalavano l’ultimo rantolo in singulti ineguali.
l dissoluti rincasavano, distrutti dal gran trafficare.
L’aurora tremante in una veste rosa e verde avanzava lentamente sulla deserta Senna,
e Parigi, fosca, stropicciandosi gli occhi,
da vecchia laboriosa, impugnava gli arnesi.                
(C. Baudelaire)
 
 Un tocco di magia baudelariana per augurare a tutti un buon risveglio. Ognuno a proprio modo.
Le foto, scattate da un amico a Parigi, ritraggono un’opera particolarissima del Museo Nazionale d’Arte Moderna e una tessera della Senna. Potrei sembrare sciocco, ma Parigi mi fa rabbrividire di storia, di piacere, di intelligenza.
Tra le due figure, lo scrittore e la donna che ama, scorrono nella poesia di Baudelaire le quotidiane umanità, impegnate a “trafficare”, ora col corpo, ora con i calli del proprio lavoro. Di notte, regno del languore estenuante; di giorno, operosità degli arnesi da lavoro. Si tratta pur sempre di operosità!  
Mel

14 pensieri su “Il crepuscolo del mattino

  1. le poesie di Baudelaire sono tra le mie preferite.. mi trasmettono forti emozioni.
    Bellissimo questo quadro d’insieme..
    La foto..credevo l’avessi scattata tu ad agosto.
    Un abbraccio e buonanotte,
    Alidada

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  2. Beh, direi che come mio primo post letto dle tuo blog, hai fatto un “figurone”!

    Non posso che ringraziarti per il buongiorno, per l’alta pagina di letteratura citata e quindi complimentarmi per il blog, tenuto decisamente bene!

    Come sono arrivato qui? Sai com’è; siamo dello stesso equipaggio verso il biancore eterno finale, sulla nave di Gordon Pym…

    😉

    A presto!

    Yours

    MAURO

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  3. un risveglio da notte intensa..
    esco dal tema del post per dirti..
    ricordi che un pò di tempo fa ti scrissi in un commento che B. si sarebbe presentato vestito di bianco ad aprile.. sai cosa ha detto ad Ancona? :
    “‘Su Napoleone scherzavo: io sono il Gesu’ Cristo della politica, una vittima . Sopporto tutto, mi sacrifico per tutti’ e ai suoi collaboratori: “voi siete i miei missionari”……………………………..
    ..la realtà supera l’umorismo.. ahimè..
    buona giornata Mel
    Nasrudin

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  4. Igioravo questa di Baudelaire, Mel…
    Forse il passaggio più seducente è
    ” La diana squillava nei cortili delle caserme ”
    Immagino che sia la stella diana, come si usa dire dalle mie parti.
    Oppure significa la sveglia?
    O l’alba?

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  5. Mi hanno colpito molto queste righe. Regala una sensazione strana, come della vita che si risveglia, ma stancamente, come trascinandosi in abitudini scontate. L’ho incorniciata con i miei ricordi di Parigi… lo scorrere di una vita ricca di tutto ma dura e se vuoi a volte assente.

    Black

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