Mi giunge gradita da 1pensiero(http://1pensiero.splinder.com) una mail, che raccoglie alcune note disciplinari scritte da docenti di scuola superiore sui registri di classe. Non so quale sia la situazione comportamentale nelle scuole dove insegnano tanti blogger, ma siamo alla deriva! Ringrazio 1pensiero, perché con le chicche speditemi mi fornisce l’occasione per tracciare, a modo mio, un’analisi amara del fenomeno “maleducazione” nelle scuole italiane.
Aumenta a dismisura la maleducazione selvaggia tra gli alunni e degli alunni. Ad essa corrisponde un disgustoso lavativismo dei colleghi: nessun docente si permette più di redarguire alunni appartenenti a classi anche non “proprie”.
Se le marachelle sono commesse dai propri, si ricorre alla nota disciplinare. Per me estrema ratio. Sì, estrema, poiché in certi casi mi sembra una soluzione senza risultato concreto. E poi mi ritengo fortunato; tranne un solo anno, ho sempre avuto perle di ragazzi!
 Una delle piaghe della scuola italiana è il garantismo nei confronti dei comportamenti poco corretti e talvolta maleducati dei ragazzi. Un garantismo, ahimé, imputabile anche a una certa moda socio-psico-politica dagli anni ’70 in poi ( frutto del Sessantotto) e all’ingresso della psicologia nelle scuole, utile per un verso, dannosa per l’altro. I cocchi hanno sempre ragione, anche quando ti sparano un peto in faccia! Come leggerete!
Conniventi i dirigenti scolastici e una certa commissione di garanzia, che se la fa sotto appena si tratta di convocare i genitori per informarli dei fattacci accaduti! Cosa propongo? Il ritorno al rigore e il rispetto delle regole: nota e sospensione! È vero che il provvedimento del Consiglio di classe deve tendere alla “riabilitazione” del maleducato, ma intanto vige l’obbligo della “punizione”. Sapete qual è l’ultima trovata dei dirigenti ex-presidi? L’alunno allontanato per più giorni dalla scuola subirebbe una sorta di mutilazione del suo diritto allo studio! Quindi incostituzionale! Meglio di così la frittata non poteva essere rigirata! E le magagne continuano. Il Consiglio ha, invece, l’obbligo civile e morale di assumersi  in pieno la responsabilità delle proprie scelte educative e didattiche. Anche di una sospensione! O i decreti delegati funzionano solo quando c’è da perdere tempo nelle assemblee d’istituto, notoriamente ore di fannulloneria con la marca da bollo? Anche a costo di ricorrere in tribunale, bisogna scegliere, schierarsi! Bene, lo confesso: sono un tiranno e i miei alunni mica se lo sognerebbero di mancarmi di rispetto! O stanno alle regole o stanno alle regole. Certo alcuni colleghi mi guardano con l’occhio bieco(sì, perché è capitato di vociare contro di loro e davanti a loro), il Dirigente è a conoscenza(e così il Vice che la pensa esattamente come me), e alcuni alunni, non “miei”, mi guardano incuriositi, soprattutto quando hanno assaggiato la mia voce nelle sporadiche ore di supplenza! Io non leggo il giornale durante l’ora settimanale di supplenza: entro, grido(se è il caso), metto in ordine i banchi, e, quando c’è silenzio, lascio a loro la scelta dell’argomento da affrontare(attinente alle mie discipline di insegnamento). Non me la sento di rubare un’ora allo Stato, inteso come cosa pubblica, frutto delle tasse dei miei concittadini. Lo so, sono odioso e antipatico. E se nel corridoio, al cambio dell’ora, ci sono conciliaboli, li faccio rintanare nelle classi( Mi diverte tutto ciò). Chi mi conosce di persona o mi ama o mi detesta!
 Ed ora le chicche mandatemi da 1pensiero; ad alcune di esse un mio commento in nero.
 
 "L’alunno… durante l’ora di educazione fisica insegue le compagne di classe sventolando in aria lo scopino del water". Meglio che l’altro scopino!

"L’alunno …  durante la lezione di educazione fisica usa la pertica come simbolo fallico".

L’alunno soffre… evidentemente di pen…uria!

"Si espelle dall’aula l’alunna … perchè ha ossessivamente offeso la compagna … chiamandola WeekEnd"

"L’alunna … fa sfoggio della sua biancheria intima lanciandola sul registro del professore"

SENZA PAROLE!

"La classe nonostante i continui richiami del professore continua imperterrita durante le ore di italiano a emanare flatulenze senza che i colpevoli si dichiarino e l’aria ormai è resa irrespirabile da tali esalazioni. Si prega di fare nota ai genitori di tale maleducazione"

E il professore non ha fatto in tempo ad indossare la maschera anti-gas!

"Gli alunni incendiano volontariamente le porte dei bagni femminili per costringere le ragazze ad utilizzare il bagno maschile"
Ingegnosi!

 
 
 
 
L’insegnante di latino:
"L’alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un’immaginaria pistola verso l’insegnante dicendo "ti dichiaro in arresto nonnina!"
Braccia rubate alla mala!
 

"L’alunno giustifica l’assenza del giorno precedente scrivendo "credevo fosse domenica"

Esempio lodevole di tempo proustiano!

"Le alunne … chiudono in bagno una loro compagna perché ritenuta da loro "cesso"

"Gli alunni … e … durante l’ora di italiano compiono irrispettosi esperimenti di balistica usando proiettili di carta e saliva (stoppini) contro il ritratto dell’Onorevole Presidente della Repubblica Ciampi. Si giustificano dicendo di necessitare di un bersaglio”

Da denuncia!

"L’alunno … sprovvisto di fazzoletti si sente autorizzato a strappare una pagina della Divina Commedia per soffiarsi il naso"

Senza parole!

"L’alunno… non svolge i compiti e alla domanda "Per quale motivo?" risponde: "Io c’ho una vita da vivere"

Mica è fesso!

"Gli alunni … e … simulano un omicidio in classe, il primo si è steso a terra, il secondo disegna la sagoma"
Troppi R I S !

"L’alunno … ha fatto l’ennesima scena muta dicendo che risponderà solo in presenza del suo avvocato"

Simpatico, però!

Ora di religione: "Si segnala mancanza del Crocifisso, occultato dalla classe, al suo posto cartello recante le parole – torno subito-"

Blasfemo!

"L’alunno M. (Egiziano ndr.), continua a ripetere la parola "cazzo", poiché R. l’ha convinto che significhi "dito"
Esempio di convenzionalità del linguaggio verbale!

"Gli alunni … e … alle ore 10 e 25 escono dall’armadio"

Chiamate la neurodeliri!