"Senza esclamativi"

Ach, wo is Juli
und das Sommerland
Ah, dove è Luglio
e il paese dell’estate
(H. Hofmannsthal)
 
Com’è alto il dolore.                                     
L’amore, com’ è bestia.
Vuoto delle parole
che scavano nel vuoto vuoti
monumenti di vuoto. Vuoto
del grano che già raggiunse
(nel sole) l’altezza del cuore.
(G. Caproni, Il muro della terra,1976)
 
Ecco un frammento di Caproni, Senza esclamativi; il poeta constata l’immensità del Dolore nella vicenda dell’Uomo come la sciocchezza dell’Amore. Questi è privo delle parole che, a loro volta, producono nel nulla inutili costruzioni di insensatezza; l’amore è privo anche del grano che un tempo, l’età in cui ci illudiamo della favola bella, raggiunse, nel sole d’estate, l’altezza del cuore. Positiva campeggia l’immagine del grano, simbolo della vitalità solare, della fecondità come momento alto dell’Uomo. Nel presente del poeta manca l’immagine del grano e l’unica altezza che resta al cuore è quella del dolore e della sciocchezza dell’amore. Nessuna via d’uscita per Caproni se non l’affermazione di verità puntuali e precise, che possono fare davvero male. Nella verità la forza per vivere.
 
Giorgio Caproni(1912-1990) è poeta ancora poco frequentato a scuola;me ne occuperò a partire da ottobre. Infatti il mio liceo ha aderito ad un progetto( dell’Università di Catania e di un liceo della stessa città) che vede come protagonista il poeta livornese. Così con un gruppo di alunni mi ritroverò a Catania in versione seria e seriosa. Ad maiora!

22 pensieri su “"Senza esclamativi"

  1. Ciao Mel, continua il mio periodo di freddo nel cuore……brutto momento. Fuori sto bene, sono abbronzata, faccio bagni e vivo l’estate ma dentro…..dentro c’è l’inverno. Ti abbraccio, ultimamente sono un po’ inesistente sul blog ma ti penso…..e leggo i tuoi commenti da me.

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  2. Poco conosciuto questo poeta, è vero. Lucida e precisa analisi la visione del dolore e dell’amore dove manca ogni illusione o speranza.Un dolore che è alto o profondo, stessa immagine. Però Caproni rende bene l’idea…hai mai provato da bambino a camminare in un campo di grano con spighe alte e dorate? non hai la percezione di dove sia l’uscita e ti sembra di esserne sommerso. Anche l’immagine del grano “vuoto” è estremamente simbolica. Non conoscevo questo testo, ma è assai efficace nella sua essenzialità.
    Grazie per averlo postato.
    un sorriso
    veradafne

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  3. Sono i “misteri misteriosi” della letteratura italiana. I grandi dimenticati, per ragioni misteriose, del 900: penso a lui, penso a Sbarbaro, penso a Landolfi. Chissà quali vie seguano certe fame improvvise o silenzi tombali: se te ne occuperai come dici, spero che qualche goccia di sapere arrivi anche da queste parti.
    Tempo fa il comune di Bologna organizzo’ qualcosa di importante su Caproni, non so se ci sia ancora in giro qualcosa di reperibile, se potesse interessarti.

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  4. 🙂 Mel la cravatta mi raccomando !
    (neanc’io conosco Caproni, ma il tuo post mi invita 🙂 .. e anche il commento di vera.stazioncina.
    avevo pensato di fare acquisti in libreria per le ferie, sempre se me le daranno, Giorgio Caproni … perchè no ..

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  5. @Vera, sta’ serena! Sempre un piacere ritrovarti.
    @Grazie, Vera stazioncina e Blue.
    @Masso, grazie, può essere utile per un ulteriore approfondimento.
    @Ray, cravatta? Ne ha 20, ma ne indosso una ogni 5 anni in media. Vade retro! 🙂
    @Sergio, avresti potuto lasciarmi l’indirizzo del blog.

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  6. Già, meglio gli uomini senza cravatta, sono più sinceri… ma è un mio parere.
    Caproni. Me l’ha fatto conscere una persona speciale. Mi piace conoscere nuove cose. Mi piacciono le persone speciali.

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  7. @Alidada, la poesia “cura” le allergie”.
    Scherzo! 🙂

    @Sergio, ho visitato il tuo blog, volevo lasciarti un commento su Platone, ma non è possibile.
    Una proposta indecente: perchè non migri verso Splinder? Semplicissimo aprire un blog. Credimi!

    @Cheeky, bella sorpresa ritrovarti!
    Concordo con l’uomo senza cravatta! 🙂

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  8. Mel prima domanda: chi è Hofmannsthal?
    Seconda domanda: quale nesso , estate c’è tra Hofmannsthal e Caproni?( potrei soddisfare la mia curiosità con il web ma tu mi dai senz’altro una risposta più esaustiva)
    Concordo su quanto dici: Caproni è uno dei poeti “cenerentole”..e ti sono grata per l’opera di divulgazione.
    🙂

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  9. Già pensi a quando tornerai a scuola? ma Mel…!!!!!
    Cmq bellissimi quei versi anche se l’amore non è bestia, e se anche fosse le bestie sono morbide.. le parole non sono vuote se di amore si tratta, lo sono se mistificazioni… ma quello allora non è amore…

    🙂

    Black

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  10. Sarò un Bastian contrario ma a me questi versi mi hanno lasciato un po’ freddo: ci leggo un esasperato pessimismo e una maniera di poetare che non mi attrae.
    Un abbraccio.
    P.S. Mi hai fatto penare a trovarti perchè non sapevo avessi cambiato titolo al tuo blog.

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  11. Hugo von Hofmannsthal (1874-1929)è un poeta austriaco, di madre italiana, nonchè prosatore. Si occupoò di teatro in modo particolare; di lui Caproni apprezzò la musicalità del verso. Un po’ epigono del romantico sentire, si apre alle atmosfere decadenti di fine secolo soprattutto nella predilezione per i chiaroscuri. Nel testo di Hofm. c’è riferimento ad un Luglio che tale non è nel cuore del poeta austriaco; allo stesso modo in Caproni Luglio segna la mietitura, la fine del raccolto e delle speranze. Il grano non è più all’altezza del cuore. Il poeta livornese gioca con Hof. in modo esplicito, infatti quell’emistichio è posto ad apertura di “Senza esclamativi” proprio in alto a destra.

    @Black, non vedo l’ora… o quasi!
    🙂 Intanto mi gusto il tempo libero.

    @Hiero, ben trovato! De gustibus… 🙂

    @Little, grazie del passaggio.

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  12. sinceramente anch’io ho avuto una reazione simile a quella di Hyero. prendendola alla larga,ma non troppo, mi pare che si passi da una favola all’altra: da quella tutta solo letizia e gioiosità a quella solo dolore e oscurità. fintanto che si parla di stati soggettivi intrapsichici nulla da dire a riguardo nè dell’una nè dell’altra, ma quando li si vuol presentare come verità ontologiche credo che occorra metterne in risalto la falsità: entrambi negano l’esistenza altrettanto REALE del proprio contrario, o la definiscono, come accade spesso ai pessimisti, come falsa. potere della fede unilaterale che demonizza o scredita ciò che non comprende -in senso lato -..
    ciao Mel
    Nasrudin

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  13. @Nasrudin , grazie dell’apporto. “Senza esclamativi” è una poesia, non un trattato di filosofia. Certo un testo poetico è anche espressione del pensiero, ma non si può, a mio parere, ridurlo ad esegesi filosofico-semantica, nè psicologica, come certa critica del Novecento ha fatto. Alcuni risalgono, attraverso il testo, all’utero delle madri degli scrittori. Il taglio filosofico(ontologico) e/o psicologico(intrapsichico) aggiungono indubbiamente qualcosa al testo in termini di decodifica del messaggio, ma una poesia vive di tutti gli aspetti della realtà e non insegna nulla in modo assoluto. Assoluto è il mondo del poeta, noi lettori possiamo solo accogliere o non accogliere il suo testamento. La poesia ha una propria vita. Di parole, di significati, di musicalità, di gioco in senso lato. Non produce leggi e assiomi, propone.
    Personalmente condivido la demonizzazione ora dell’una ora dell’altra tendenza dell’uomo: fare dell’amore o la Sciocchezza o la Gioiosità. Quando lo si eleva a paradigma,in entrambi i sensi, c’è aria di soffocamento.
    🙂

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  14. Ciao Mel,e con grande affetto che ti ritrovo.
    Caproni esprime a suo modo quell’angoscia che l’amore lascia ed ha ragione di dire che poi tutto sembra frivolo e sciocco,ma non ha ragione nel farne assoluta certezza,
    se esiste un sentimento che muove senza muoversi è proprio l’amore.
    Un abbraccio sentito e sincero per il tuo semplice saluto.
    gohome

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