La stagione primaverile, gli impegni a tempesta, l’otium, la freschezza degli allievi, la percezione della bellezza che si ha dentro e fuori, il rullo dei pensieri, la dissennatezza umana, la lettura dei miei padri poeti, i fermenti elettorali delle amministrative, il cambio di stagione di cui vittime sono gli armadi… insomma un’esplosione non sempre controllabile.
Della foto, scattata da un mio conoscente, mi colpisce l’ossimoro cromatico, che rende le sensazioni di questi giorni, l’umbratile del violetto e l’invasività del giallo, violento e vulcanico.
In questi giorni mi sento così, un fuoco pirotecnico.
che bellooooo….io invece di sentirmi una bomba del sesso, mi sento piuttosto un petardo…….
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Pure tu? Ahhh ma allora è davvero Maggio ad energizzare 😉 Un abbraccio!
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Io ho sempre associato all’immagine dei fuochi d’artificio la felicità. Che è bella, colorata, e ti rapisce. Ma effimera, dura poco – sempre troppo poco.
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come ogni cosa… effervescente… passa, passa, ma questa è la condizione degli esseri umani.
Grave sarebbe l’immobilità.
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Sono pienamente d’accordo. Fortuna è tutto è caduco – la gioia ma, anche, il dolore 🙂
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tu lo senti come ossimoro, eppur sembra che quel viola strizzi tanto l’occhio a quella specie di esplosioni solari, protezione ed enegia.
A mio modo di vedere un ottimo connubio.
Buon segnale se ti senti così ! 🙂
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