"Tu passeggerai sovra le stelle"

Ancora per l’arte.
 
Mi piace postare uno dei passi più significativi dell’orazione di Foscolo sull’arte; benché egli abbia un occhio di riguardo per le litterae, tuttavia nel corso dell’operetta il Foscolo, come critico, volge lo sguardo all’Arte tutta, alla sua funzione civile e psicologica.
 
<<E la fantasia del mortale, irrequieto e credulo alle lusinghe di una felicità ch’ei segue accostandosi di passo in passo al sepolcro, la fantasia, traendo dai secreti della memoria le larve degli oggetti, e rianimandole con le passioni del cuore, abbellisce le cose che si sono ammirate ed amate; rappresenta piaceri perduti che si sospirano, offre alla speranza e alla previdenza i beni e i mali trasparenti nell’avvenire; moltiplica ad un tempo le sembianze e le forme che la natura consente alla imitazione dell’uomo; tenta di mirare oltre il velo che ravvolge il creato; e quasi per compensare l’umano genere dei destini che lo condannano servo perpetuo ai prestigi dell’opinione ed alla clava della forza, crea le deità del bello, del vero, del giusto, e le adora; crea le grazie, e le accarezza; elude le leggi della morte, e la interroga e interpreta  il suo freddo silenzio; precorre le ali del tempo e al fuggitivo attimo presente congiunge lo spazio di secoli e secoli ed aspira all’eternità; sdegna la terra, vola oltre le dighe dell’oceano, oltre le fiamme del sole, edifica regioni celesti, e vi colloca l’uomo e gli dice: “Tu passeggerai sovra le stelle: così lo illude, e gli fa obliare che la vita fugge affannosa, e che le tenebre eterne della morte gli si addensano intorno; e lo illude sempre con l’armonia e con l’incantesimo della parola>>.
(Ugo Foscolo, Dell’origine e dell’ufficio della letteratura, 1809-1811)
 
(Nell’immagine Ofelia, John Everett Millais 1852)

11 pensieri su “"Tu passeggerai sovra le stelle"

  1. Millais con “Ofelia” insiste più sulla capacità dell’Arte di restituirci l’immagine della Natura, o meglio della nostra percezione naturalistica. Di Shakespeare non gliene importa nulla, se non rendere l’osmosi tra verde-acqua-corpo annegato. Chi si pone di fronte all’immagine, sogna e muore annegato insieme a quel giovane corpo. Probabilmente a Foscolo non sarebbe piaciuto, ma io mi son “permesso” di immaginarlo… tenendo conto delle sue parole, quelle del post. Ecco perchè l’ho postata.

    "Mi piace"

  2. La prosa del Foscolo lascia senza fiato per la sua bellezza.
    Un tempo l’uomo cercava di sollevarsi dal fango, guardava il cielo, obliava il suo destino spesso creando opere d’arte.
    Oggi è tutto intento a praticar l’usura (Pound) e a piegare altri uomini alle esigenze della macchina produttiva. Fabbricare in fretta per vendere.
    Tutto segue la logica del profitto cieco e dell’utile egoistico, atmosfera in cui non può nascere
    l’arte.
    Questa iniziativa è importante perchè non essendo più in grado di creare opere per i posteri almeno conserviamo quelle che ci hanno lasciato.
    Post edificante!

    "Mi piace"

  3. Se non ricordo male Foscolo amava anche cercare “legami” tra le diverse forme d’arte, ad es. la scultura di Canova e la poesia. Possiedo la bellissima Storia della letteratura italiana, si tratta di scritti del Foscolo che sono stati messa insieme da Mario Alighiero Manacorda utilizzando i numerosi saggi critici che il poeta scrisse lungo il corso della sua vita…

    "Mi piace"

  4. riallacciandomi a Sinforosa, quando osservo quel quadro mi sembra sempre che lei non sia affatto morta, poi tutto mi riporta a Faber che la citò in una rivisitazione di Dylan, e qualcosa di simile successe anche con la “canzone di Marinella”. Non sono del tutto fuori tema Mel, non arrabbiarti, il primo Faber ricorda moltissimo Foscolo !

    "Mi piace"

  5. Interventi interessanti.
    Qui si toccano tante corde e mi piace che Ray ricordi Marinella.
    “crea le deità del bello, del vero, del giusto, e le adora”.
    L’arte oggi non ha più di queste speranze, forse perché non più speriamo nel vero e nel giusto, e il bello si veste spesso d’orrido, del resto Foscolo stesso ci parla d’illusione.
    Eppure, eppure. Non si è persa l’emozione del suono, del colore, dell’illusione.
    L’arte continua il suo mestiere, malgrado e comunque. E noi continuiamo a piangere per il destino che ci costruiamo, un destino che oggi si chiama anche Birmania.
    maria

    "Mi piace"

  6. Intanto le Deità ci aiutano a vivere meglio, perchè comunque le sentiamo dentro. C’è un passo bellissimo dell’Ortis, in cui il personaggio è pronto a strapparsi il cuore, nel caso non dovesse più sentire l’attrazione per le Illusioni.

    "Mi piace"

Lascia un commento