Ascoltò tutto il mio dolore, accogliendolo col suo sorriso di donna matura.
Io e lei, soli, nello scompartimento del treno che da Lamezia Terme mi trascinava giù in Sicilia.
Mi aprii ad una sconosciuta come mai era accaduto.
Che meraviglia gli esseri umani!
Troviamo tutti gli spiragli per non soffocare dentro.
Lei, vedova da anni, si recava dalla figlia; impiegava qualche fine settimana a coccolarsi i nipoti.
L’altro figlio fuori, a studiare in non so quale università.
Dal canto mio la fuga verso casa.
Ci confessammo fino al traghetto, promettendoci di fare del nostro meglio per sorridere alla vita.
Fu l’unico tepore della giornata, trattandosi di novembre.
Poi m’accucciai su una panchina, dopo aver consumato un panino di plastica.
Ho aspettato quattro ore la coincidenza per Palermo, rimestando gli eventi trascorsi.
Sul treno un po’ di calore artificiale.
Nel percorso mi fiondai nella contemplazione del paesaggio della costa settentrionale, che da Messina giunge alla conca d’oro.
Rocce a strapiombo, promontori, golfi di ciottoli, verde che si protende fino al mare.
In quella bellezza non scorsi la poesia, ma il senso del distacco, scandito dai sussulti del mezzo e dal vocio dei passeggeri.
Poi il tono mezzo rauco degli altoparlanti della stazione… “Palermo, Palermo centrale”.
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*IL COLORE TUO è il titolo di una canzone di Mia Martini.
 

30 pensieri su “

  1. Il colore tuo
    non è il colore blu
    non hai profondità di cielo tu
    il colore tuo
    non è né il verde né l’arancio
    non ha slancio la tua gioventù.
    Non hai la tinta dell’attimo che va
    quando dietro al mare
    il sole morirà
    né il giallo grano che
    l’estate ci darà
    alle porte delle anonime città,
    Il colore tuo
    lo porto dentro me
    potente e indefinibile com’è
    il colore tuo
    e non mette l’allegria ma
    è l’unico colore che ci sia.
    Né il giallo grano che l’estate ci
    darà
    alle porte delle anonime città.
    Il colore tuo
    lo porto dentro me
    potente e indefinibile com’è
    il colore tuo
    non mette l’allegria ma
    è l’unico colore che ci sia.

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  2. Il colore tuo
    non è il colore blu
    non hai profondità di cielo tu
    il colore tuo
    non è né il verde né l’arancio
    non ha slancio la tua gioventù.
    Non hai la tinta dell’attimo che va
    quando dietro al mare
    il sole morirà
    né il giallo grano che
    l’estate ci darà
    alle porte delle anonime città,
    Il colore tuo
    lo porto dentro me
    potente e indefinibile com’è
    il colore tuo
    e non mette l’allegria ma
    è l’unico colore che ci sia.
    Né il giallo grano che l’estate ci
    darà
    alle porte delle anonime città.
    Il colore tuo
    lo porto dentro me
    potente e indefinibile com’è
    il colore tuo
    non mette l’allegria ma
    è l’unico colore che ci sia.

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  3. Mel amico caro.
    Tempo di mancanze questo, le assenze -anche quelle che dovrebbero appartenere al passato- tornano a far male.
    E non parlo solo di morti. Ci sono pure i fantasmi.
    Gli uni e gli altri fan parte di noi, inevitabilmente.
    Gli addii non sono mai addii totali e definitivi, non per il nostro sentire.
    Sorridiamo alla vita, malgrado e comunque o proprio per questo.
    maria

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  4. Ci soo incontri “speciali” che ci accompagnano. A quanto pare i treni e le stazioni sono uno di quei luoghi in cui più facilmente avvengono. Mi sono sempre chiesta se sia per la similitudine che hanno con il corso della vita: viaggi e stazioni e di nuovo viaggi. La decisione di prendere o meno quel treno… Personalmente non amo e non ho mai amato i treni che mi danno ansia, quando ci salgo divento una specie di istrice che rifugge ogni contatto umano e si rinchiude nella lettura di un libro. Cosa che invece non mi capita in aereo dove tutta la mia personalità esplode e si carica di energia. Strano eh…

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  5. Ci soo incontri “speciali” che ci accompagnano. A quanto pare i treni e le stazioni sono uno di quei luoghi in cui più facilmente avvengono. Mi sono sempre chiesta se sia per la similitudine che hanno con il corso della vita: viaggi e stazioni e di nuovo viaggi. La decisione di prendere o meno quel treno… Personalmente non amo e non ho mai amato i treni che mi danno ansia, quando ci salgo divento una specie di istrice che rifugge ogni contatto umano e si rinchiude nella lettura di un libro. Cosa che invece non mi capita in aereo dove tutta la mia personalità esplode e si carica di energia. Strano eh…

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  6. Paradossalmente a volte riuciamo di più da “aprirci” con sconosciuti. Forse perchè abbiamo un sacro terrore di mostrare qualche sentimentalismo, qualche debolezza.
    Brutta società, quella che viviamo, che tende a uniformare le emozioni e ricaccia indietro lacrime e tenerezza!!
    Un gran bel post Mel, reso ancora più prezioso dalla canzone di Mia Martini. Una donna che di sofferente solitudine e di soffocamento delle emozioni ne sapeva e molto e che cantava con la sua voce roca e calda.

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  7. Paradossalmente a volte riuciamo di più da “aprirci” con sconosciuti. Forse perchè abbiamo un sacro terrore di mostrare qualche sentimentalismo, qualche debolezza.
    Brutta società, quella che viviamo, che tende a uniformare le emozioni e ricaccia indietro lacrime e tenerezza!!
    Un gran bel post Mel, reso ancora più prezioso dalla canzone di Mia Martini. Una donna che di sofferente solitudine e di soffocamento delle emozioni ne sapeva e molto e che cantava con la sua voce roca e calda.

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  8. Amavo tanto viaggiare in treno proprio perché concede spesso l’occasione di incontrare delle persone con cui entri in sintonia spontanea e immediata. Non so cosa succede ma sembra che un filo invisibile attragga le stesse sensibilità fianco a fianco sugli stessi posti sulle stesse panchine..

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  9. Troviamo tutti gli spiragli per non soffocare dentro.

    Questa frase mi ha particolarmente colpita. E’ così semplicemente vera. Anche l’immagine del paesaggio che in quella circostanza vivevi con distacco. E il ritorno a casa.
    Un bacio :-*

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  10. Non posso che condividere l’afflato autunnale e malinconico di Mel commentando con una mia poesia giovanile che esprime tutto il disagio di vivere nei nostri momenti dell’anima che sanno d’ autunno:

    Neon

    I l s i l e n z i o
    f r a l e o m b r e
    d e l l e c o s e ,
    l o g e l i d o s q u a l l o r e
    d i u n n e o n ,
    l a v o l g a r i t à
    d i u n g i o v a n e
    p a s s a n t e
    e n u l l a p i ù .

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  11. Non posso che condividere l’afflato autunnale e malinconico di Mel commentando con una mia poesia giovanile che esprime tutto il disagio di vivere nei nostri momenti dell’anima che sanno d’ autunno:

    Neon

    I l s i l e n z i o
    f r a l e o m b r e
    d e l l e c o s e ,
    l o g e l i d o s q u a l l o r e
    d i u n n e o n ,
    l a v o l g a r i t à
    d i u n g i o v a n e
    p a s s a n t e
    e n u l l a p i ù .

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  12. Ci si “apre” più facilmente con sconosciuti proprio perchè, essendo estranei alla nostra vita, sappiamo bene che non potranno prender nota di ciò che diciamo per usarlo contro di noi, o per ottenerne vantaggi.

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  13. Eri a due passi da me 🙂
    è bello parlare,aprirsi,ci sono dei momenti speciali per farlo,delle persone speciali che si incontrano per dare più luce alle speranze.

    OT
    le foto alle rose le ho scattate ,le posterò spero presto.Rose di novembre ..bellissime
    Buona domenica
    un sorriso

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  14. Ancora paura, terrore, curiosità.
    Vediamo un pò se ho capito bene;
    tornavi a casa …la tua amata terra, avevi conosciuto una persona che ti aveva permesso di “svuotare” un cestino colmo di te, rendendoti il viaggio più gradevole, e tutto sommato eri triste???
    Distacco? No, non ci sto, razza di lamentosi e codardi siamo, mai nulla ci accontenta.
    Vorrei sentire una volta tanto un racconto di felicità, senza ma o se o però, sereno e definitivo.
    Tutte le volte che cerchiamo malinconia nella vita tendiamo ad accucciarci in un fosso, come se avessimo le frecce della vita al sedere e volessimo evitarle strisciando.
    Se non impariamo a godere della nostra nostra vita senza rimpianti chi mai potrà realizzarci? Perchè cerchiamo sempre il lato oscuro delle cose, infliggendoci una pena malinconica che non ci appartiene?
    Perchè mai una notte di sesso non può terminare con un dolcissimo sapore, piuttosto che con la vana speranza di una telefonata?
    Dovremmo filtrare i ricordi, conservare il meglio, la gioia e le fortunate casualità concesse.
    Ma poi dico…

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  15. Ancora paura, terrore, curiosità.
    Vediamo un pò se ho capito bene;
    tornavi a casa …la tua amata terra, avevi conosciuto una persona che ti aveva permesso di “svuotare” un cestino colmo di te, rendendoti il viaggio più gradevole, e tutto sommato eri triste???
    Distacco? No, non ci sto, razza di lamentosi e codardi siamo, mai nulla ci accontenta.
    Vorrei sentire una volta tanto un racconto di felicità, senza ma o se o però, sereno e definitivo.
    Tutte le volte che cerchiamo malinconia nella vita tendiamo ad accucciarci in un fosso, come se avessimo le frecce della vita al sedere e volessimo evitarle strisciando.
    Se non impariamo a godere della nostra nostra vita senza rimpianti chi mai potrà realizzarci? Perchè cerchiamo sempre il lato oscuro delle cose, infliggendoci una pena malinconica che non ci appartiene?
    Perchè mai una notte di sesso non può terminare con un dolcissimo sapore, piuttosto che con la vana speranza di una telefonata?
    Dovremmo filtrare i ricordi, conservare il meglio, la gioia e le fortunate casualità concesse.
    Ma poi dico…

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  16. portava con sè il colore della sua musica anche all’ultimo passaggio .. il resto di quel fatto non ha rilevanza, non dovrebbe interessarci affatto (ma vallo a chiedere ai giornali .. agli squilloni ..)
    portavi con te lo splendido regalo complesso di te stesso e ne hai ricevuto un altro altrettanto gradito.
    Basta poco a creare una melodia e meno che nulla riperderla fra il caos. Chiudi bene il portello Mel, che non se ne scappi via …:-)
    un abbraccio grande

    ray

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  17. L’incontro con “l’estranea” è stata la parte più bella di quella giornata di tre anni fa; ho voluto così ricordare in positivo, evitando di raccontare la fetta più amara.
    Solitamente proprio agli sconosciuti non racconto nulla; con una persona speciale, anche se occasionale, ci si può aprire.

    Grazie, Fabio, per la splendida poesia!

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  18. Un post dolce amaro, positivo in sostanza.
    Un post che mi pare si ricolleghi al precedente.
    Mel passa sensazioni e nulla di più. Come è giusto che sia.
    Ci racconta non dicendo della melanconia di un dolore, di un dolore che probabilmente ha sedimentato quel tanto per cui può riaffiorare senza far troppo male.
    Dolce amaro.
    Con sorriso.
    maria

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  19. Un post dolce amaro, positivo in sostanza.
    Un post che mi pare si ricolleghi al precedente.
    Mel passa sensazioni e nulla di più. Come è giusto che sia.
    Ci racconta non dicendo della melanconia di un dolore, di un dolore che probabilmente ha sedimentato quel tanto per cui può riaffiorare senza far troppo male.
    Dolce amaro.
    Con sorriso.
    maria

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  20. Alcuni incontri fugaci ma intensi che si fanno su i treni, non finiscono alla stazione in cui scendiamo.
    Un sorriso, uno sguardo o il racconto di qualche vicenda personale si fissano per sempre nella nostra memoria.
    Un salutone

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  21. la scorsa settimana ho preso il treno, dopo mesi di vita isolana…ogni volta ricanto muta la canzone “Il treno” di Cocciante, la cantavo a 19 anni quando andai a vivere fuori, la canto ora, ho passato 15 anni sui treni..vi ho conosciuto l’ultimo grande amore, quello adulto ed amicizie che non sono rimaste sui binari…
    un bacio Mel

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