Due in più

A primo impatto ho provato fastidio.
Due estranei a pranzo, e per il pranzo di natale, che vuole riuniti tutti i figlioli davanti al trono delle maestà paterna e materna, non costituiscono la norma; tuttavia sono abituato alle sortite di mio fratello, perciò buon viso a cattivo gioco.
Che poi era proprio così?
Di fatto è stato un diletto avere due ospiti sconosciute.
Due vecchie zitelle, una, sebbene ottantenne, ancora con i segni della bellezza, l’altra, quasi cieca, molto garbata. Erano un po’ imbarazzate, ma a tavola hanno superato ogni barriera.
La bella è una donna vispissima, curata nei minimi dettagli; dita affilate e unghia smaltate di rosa antico, orecchini in pendant con l’abito, begli anelli.
Era pronta a cogliere ogni sguardo e a sentire ogni parola.
Dalle battute si comprende che è stata una buona forchetta di uomini; per poco non dichiarava la sua passione ai presenti.
Se l’è cavata benissimo con le delizie cucinate da mia madre; ha mangiato con misura e con gusto, gettando, di tanto in tanto, un’occhiata alla compagna di desco, che in alcuni momenti manifestava qualche difficoltà nel portare alla bocca il cibo. Talvolta le aggiustava il tiro alla forchetta, che aveva preso una direzione sbagliata, o le avvicinava il piatto e, per un attimo, l’ha voluta anche pascere, come giustamente lei ha detto.
Tutto ciò sotto il mio sguardo curioso e allibito, attento a non farsi cogliere dagli occhi appuntiti della veterana.
A destarmi ancora più meraviglia sono state le galanterie di mio fratello verso le ospiti.
All’arzilla si rivolgeva col tu ed è stato un crescendo di battute ironiche tra loro.
Lapalissiano ammettere che mi sono ricreduto.
Più tento di demolire i miei muri, quanto più energicamente li ricostruisco.
Il pregiudizio iniziale, che mi aveva roso col fastidio, non aveva messo in conto che le due donne, se non fossero state con noi, sarebbero rimaste sole a casa.
Hanno parenti, ma o sono fuori o sono troppo impegnati; quelli della bella ipocritamente hanno plaudito, col pretesto che al ristorante la vecchia zia non sarebbe stata a suo agio.
 

26 pensieri su “Due in più

  1. Guarda, capisco anch’io l’imbarazzo iniziale, anche per me certe cose sono intime e magari si scherza/parla in maniera diversa se ci sono corpi estranei. Ma l’iniziale estraneità l’avete brillantemente superata, e tutto sommato il pranzo è stato proprio per questo un pranzo memorabile, un Natale che ricorderai meglio anche grazie a questo imprevisto 🙂

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  2. Guarda, capisco anch’io l’imbarazzo iniziale, anche per me certe cose sono intime e magari si scherza/parla in maniera diversa se ci sono corpi estranei. Ma l’iniziale estraneità l’avete brillantemente superata, e tutto sommato il pranzo è stato proprio per questo un pranzo memorabile, un Natale che ricorderai meglio anche grazie a questo imprevisto 🙂

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  3. anche io mi sono scontrato con un’altra vita durante il pranzo di Natale; una ragazza madre molto ricca ma impossibilitata a regalare un padre alla figlia. La gioia negli occhi della bimba nel giocare con mia figlia maggiore è stato il segnale che il Natale era finalmente arrivato, non c’erano solo i regali sotto l’albero.

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  4. anche io mi sono scontrato con un’altra vita durante il pranzo di Natale; una ragazza madre molto ricca ma impossibilitata a regalare un padre alla figlia. La gioia negli occhi della bimba nel giocare con mia figlia maggiore è stato il segnale che il Natale era finalmente arrivato, non c’erano solo i regali sotto l’albero.

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  5. Mmh… il pranzo di Natale al ristorante mi sembra quasi un ossimoro. Mi sa che per l’anziana signora sia stato meglio godersi il calore familiare, benché altrui… Complimenti a tuo fratello.
    Le due vecchie signore mi hanno ricordato vagamente le mie nonna e prozia 🙂

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  6. Mmh… il pranzo di Natale al ristorante mi sembra quasi un ossimoro. Mi sa che per l’anziana signora sia stato meglio godersi il calore familiare, benché altrui… Complimenti a tuo fratello.
    Le due vecchie signore mi hanno ricordato vagamente le mie nonna e prozia 🙂

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  7. le due anziane signore in un unica intesa sono una gran gratificazione in un pranzo di Natale. Personalmente ero con due zie ricamatrici, zitelle, oltre i settanta abbondanti. Una dopo il pranzo fumava più di me, l’altra spadroneggiava a sette e mezzo e alla “concia”. Io Mel, at minchiam a parte, me le tengo strette, valgono tanto.

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  8. le due anziane signore in un unica intesa sono una gran gratificazione in un pranzo di Natale. Personalmente ero con due zie ricamatrici, zitelle, oltre i settanta abbondanti. Una dopo il pranzo fumava più di me, l’altra spadroneggiava a sette e mezzo e alla “concia”. Io Mel, at minchiam a parte, me le tengo strette, valgono tanto.

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  9. Spero proprio di divenire una vecchietta originale, allegra e… desiderata.
    Ce la metterò tutta.

    La mia mamma ottantacinquenne ha passato il natale con noi a Firenze, fumando sul balcone perché tutti i giovani non fumano e -giustamente- i padroni di casa non fumatori non vogliono puzza di nicotina n casa.
    Stiamo diventando dei paria noi fumatori. E ne comprendo le ragioni.
    m

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  10. Spero proprio di divenire una vecchietta originale, allegra e… desiderata.
    Ce la metterò tutta.

    La mia mamma ottantacinquenne ha passato il natale con noi a Firenze, fumando sul balcone perché tutti i giovani non fumano e -giustamente- i padroni di casa non fumatori non vogliono puzza di nicotina n casa.
    Stiamo diventando dei paria noi fumatori. E ne comprendo le ragioni.
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