La Stephanotis e il gatto

stephanotisMi sono ubriacato le narici di Stephanotis floribunda l’altro pomeriggio.
Abituato a vederla giganteggiare dai vasi di terracotta, abbarbicata ad una sottile cannula, l’ho ammirata, invece, correre lungo tutta la parete del cortile di una palazzina antica.
Il pianterreno è adibito a ristorante nelle ore serali, ma già a partire dal tardo pomeriggio è possibile gustare dei buoni aperitivi, solo a patto che si prenoti.
La prenotazione, nella mentalità del volgo aristocratico-borghese di Palermo, è segno di esclusività del servizio, indice di buona qualità delle pietanze, garanzia che incontrerai soltanto quelli della tua cerchia e che non ti ritroverai, seduti accanto al tuo tavolo, i tupamaros della società.
E in effetti io e i colleghi abbiamo gustato degli assaggini niente male e intravisto, relegata in un angolo con un’amica, una nota giornalista dai capelli rossi.
Il personale, però, ha dovuto fare i conti con una compagnia rumorosa di docenti i quali, fuori dalle aule, assumono gli stessi comportamenti, verbali e non verbali, degli alunni in classe… prima dell’appello!
A rovinare l’idillio s’ è messo pure un gatto che faceva le sue acrobazie tra i rami e la parete del cortile.
La tipa in veste di titolare dell’ordine, con le sue vocali chiuse e aperte, i suoni ben distinti di zeta ed esse, era disperata, perché né noi né il gatto avevamo intenzione di smobilitare.
Miagolava i suoi rimproveri alla bestiola, sorda ad ogni richiamo.
Dalle pieghe aristocratiche degli zigomi si arguiva che anche il giovane cameriere sprizzava orrore e fastidio per la plebaglia animale e umana.
Per un attimo si è temuto il peggio.
Con una zampata il gatto stava per staccare uno dei foulards posti a coreografia del cortile!
Poi, manco a farlo apposta, il felino si è piazzato sul muretto dietro la mia poltrona, per rendere movimentato il passaggio dell’aperitivo lungo il mio esofago.
Tutti, infine, ci siamo tranquillizzati, perché il gatto è rimasto lì ad osservarci senza nessuna intenzione offensiva.
Probabilmente era affamato.
Ma nessuno di noi ha avuto il coraggio di dargli almeno i rimasugli degli assaggini, perché la titolare, come minimo, ci avrebbe scaraventati fuori dal locale!
 
Dal canto mio, se avessi potuto, Le avrei lanciato addosso il gatto!
 
 

18 pensieri su “La Stephanotis e il gatto

  1. Ciao Mel.
    Sulle prime li ho creduto fiori d’arancio.
    Ora cerco nel web: son curiosa.
    In quanto alla ” garrula ” comitiva e a quanto scrivi non mi meraviglio ( tu sai che mio marito ha insegnato fino allo scorso anno)

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  2. Ciao Mel.
    Sulle prime li ho creduto fiori d’arancio.
    Ora cerco nel web: son curiosa.
    In quanto alla ” garrula ” comitiva e a quanto scrivi non mi meraviglio ( tu sai che mio marito ha insegnato fino allo scorso anno)

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  3. …insomma, se capisco bene, avete turbato l’alta società palermitana e profanato il suo tempio!!!
    :-DDD

    Pensa che, quando vado a trovare una mia amica di gioventù in una provincialissima cittadina romagnola, lei mi porta sempre in un delizioso ed elegante ristorante del centro. Lei è molto ben vista nel locale perchè, essendo medico, vi organizza spesso cene di lavoro. Bene, in questo ristorante è impossibile anche prenotare, se non sei conosciuto. Ti dicono che non c’è posto!!!

    (“i tupamaros della società” Straordinario!!!)

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  4. @Marzia, è una sorta di mega-gelsomino, odoroso, ma meno violento all’olfatto di quello comunemente diffuso. Nessuna matita rossa!
    🙂

    @Gipsy, il caso che riporti mi manderebbe in bestia! Ma a volte è così e ci si arrende alla grettezza dei “commercianti” chic.
    🙂

    @Lavostraprof, i prof. fuori dalle aule siamo “pessimi”! 🙂

    A PARTE MARZIA, QUALCUNO VEDE IL MIO TEMPLATE SPAMPANATO? LA FOTO E’ IN UN FORMATO ACCETTATO DA SPLNDER! MI FATE SAPERE? 🙂 GRAZIE!

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  5. Amo il profumo del gelsomino, appena ho visto l’illustrazione, mi è tornato alla mente il suo odore (dev’essere chiaramente una allucinazione olfattiva provocata dal calor).
    Saper articolare suoni ben distinti di zeta ed esse, è una raffinatezza che solo pochi possono concedersi…

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  6. @Grazie, Merins! Gentilissima! L’unica che ha colto, finora, il mio SOS, dopo la nota di Marzia.
    Sempre noi, sempre noi palemmmitani! Senti, ma perchè non lo scrivi un bel post sui Panormitani e i Katanesi? 🙂

    @Sì, Marcello, è vero, una raffinatezza, ma molto stizzosa la girl! 🙂

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  7. Simpatica comitiva, gatto e stephanotis a parte, la nota giornalista dai capelli rossi non sarà stata la meravigliosa …Lilli? Usti, ma se era lei… Mel… No, non può essere, ormai è europarlamentare. Mi tranquillizzo, non avrei sopportato che tu non la omaggiassi in qualche modo eh eh.

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  8. ahahah ti ho immaginato tirarle il gatto affamato..
    lo stephanotis in questo periodo è in piena fioritura,due volte ho provato a piantarlo da me,ma ahime il vento me lo distrugge,così mi godo quello di una casa in centro quando scendo dalla mia collinetta per fare compere..

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