La tempestosa leggiadria del terrore
In questi giorni ho concluso la lettura-studio di un testo illuminante, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica di Mario Praz, 1930. Si tratta di una pietra miliare nel campo della critica tematica. Il saggio fa luce, nella parte introduttiva, sulle categorie di classico e romantico, che Praz mette in discussione per l’uso scientifico che ne fanno gli eruditi, e prosegue, poi, ad illustrare, con dovizia di citazioni letterarie e iconografiche, lo stretto legame che c’è tra Romanticismo e Decadentismo. Con ironia Praz smonta, pezzo per pezzo, tutti i luoghi comuni che si sono incrostati sui manuali scolastici e offre ai docenti e agli alunni delle quinte classi spunti, strumenti e risorse per uno studio, della letteratura e dell’arte, alieno dalla banalizzazione dilagante.
Mi piace condividere con voi un lacerto sulla bellezza medusea. La parola a Shelley!
 Medusa_uffizi
"Giace, fissando il cielo notturno, supina sull’annuvolata vetta d’un monte; sotto, è un tremolare di distanti terre. Il suo orrore e la sua bellezza sono divini. Sulle sue labbra e sulle palpebre posa la venustà come un’ombra: ne irradiano, ardenti e fosche, le agonie dell’angoscia e della morte che sotto si dibattono. Pure non tanto è l’orrore quanto la grazia a impietrire lo spirito del riguardante, su cui si scolpiscono i lineamenti di quella morta faccia, finché i caratteri ne penetrano in lui, e il pensier si smarrisce; è la melodiosa tinta della bellezza, sovrapposta alla tenebra e al baglior della pena, che rendono umana e armoniosa l’impressione. E dal suo capo, come se fosse da un sol corpo, sorgono, pari all’erba da un’umida roccia, capelli che son vipere, e si attorcono e si distendono, e intrecciano i nodi tra loro e in infiniti avvolgimenti mostrano lo splendore metallico, quasi a irridere la tortura e la morte interiori, e tagliano l’aria compatta colle loro scheggiate mandibole. E da una pietra accanto un velenoso ramarro si indugia a spiare entro quegli occhi gorgonei, mentre nell’aria attonito un orrido pipistrello è svolazzato fuori dalla tana dove questa spaventosa luce l’ha sorpreso, e si precipita come una tarma a una candela; e il cielo notturno balena d’una luce più spaventosa dell’oscurità. È la tempestosa leggiadria del terrore: dalle serpi lampeggia un cupreo bagliore acceso in quei loro inestricabili avvolgimenti, e fa intorno come un vibrante alone, mobile specchio di tutta la beltà e di tutto il terrore di quel capo: un volto di donna con viperei crini, che nella morte contempla il cielo da quelle umide rocce."
(Percy Bysshe Shelley, Sulla Medusa di Leonardo da Vinci nella Galleria di Firenze, 1819… forse di un ignoto fiammingo )
 
 

15 pensieri su “

  1. il saggio di praz è uno dei libri più belli che abbia mai letto. ricchissimo, pieno di erudizione e mai pesante.
    quando lo leggevo mi stupiva la cultura dell’autore, dev’essere stato proprio un mostro di scienza!
    sono contento che abbia letto questo libro e ne abbia parlato qui.
    bravo melino!

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  2. il saggio di praz è uno dei libri più belli che abbia mai letto. ricchissimo, pieno di erudizione e mai pesante.
    quando lo leggevo mi stupiva la cultura dell’autore, dev’essere stato proprio un mostro di scienza!
    sono contento che abbia letto questo libro e ne abbia parlato qui.
    bravo melino!

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  3. Concordo pienamente sulla grandezza dell’autore. Una curiosità: qui a Milano (l’ho scoperto solo dopo il mio ritorno da Napoli molti molti anni fa) vige l’assoluto divieto di pronunciare il nome dell’illustre studioso, perchè pare sia portatore di tremende disgrazie.Si tratta solo di una diceria, eppure fa specie che dotti suoi discepoli ( e non solo) ancora oggi non osino pronunciare il nome del maestro…Come vedi, io pure mi sono adeguato, eh eh…

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  4. C’è sempre qualcuno che ti spiega quello che pensi, già … non fu l’orrore ma la grazia a dare un potere, mentre nell’ambito di una condanna si è scontato anche un dolore che forse non era dovuto …
    Grazie Mel
    (Ray zitto zitto e non at-minchiam, per una volta)

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  5. @Ciccio, dopo averlo letto, mi sono sentito… piccino piccino. Ma lo sono d’altro canto. 🙂

    @Gipsy, oltretutto Praz è un anglista! 🙂

    @Daphnee, ne vale la pena. 🙂

    @Tres, non ne sapevo nulla. Poi mi dirai in privato. Mi incuriosisce questo fatto. 🙂

    @Grazie a te, Ray, per la pazienza di leggere il post… pesantuccio.
    🙂

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  6. scommetto, dato quello che scrive Tres, che è Praz l’oggetto di un famoso articolo sul Corriere della Sera, dove un giornalista riuscì a scrivere su di lui senza mai nominarne nè nome nè cognome ahahah!!! Oggi mi sono fatta una pettinatura quanto mai “ofitica”, uno chignon arrotolato sulla nuca come un serpente che dorme: non cupreo, ma aureo.

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  7. La bellezza dell’orrido attrae forse più della beltà apolinnea. Forte di sentimenti, ne siamo toccati e affascinati.
    Amo il romanticismo di Gericault e di Delacroix, forte di pietas e di indagine spietata del male e del dolore. Ne amo anche l’aspetto teatrale, quel morire da palcoscenico delle eburnee (e grasse) carni dell’harem di Sardanapalo.
    E quelle altri carni, putride queste più che teatrali, degli appestati di Jaffa.
    Credo che questo periodo di passaggio dalla rivoluzione francese alla restaurazione per arrivare alle lotte sociali ci abbia lasciato, da David a Courbet, alcuni dei più bei ed interessanti pezzi di pittura europea, opere che raccontano tutto per chi impari umilmente e pazientemente a leggerli.
    Grazie Mel, vado ad ordinare il PRAZ e che peste non me ne incolga.
    maria

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  8. @Scommetto, Ombra, che è bellissimo! 🙂

    @Maria, il testo di Praz dà indicazioni sulle opere da te citate. Molto, per la letteratura, è citato in lingua originale e talvolta qualche problemuccio l’ho avuto. Con le lingue moderne… annaspo.
    Ora, dopo averlo letto, devo anche studiarlo e trarre qualche spunto per il lavoro dell’anno prossimo.
    🙂
    🙂

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  9. penso che i tuoi studenti si appassioneranno all’argomento.
    Perché non cominciare da una proiezione a raffica di opere pittoriche?
    Basta montarle su Power Point (software di facilissimo utilizzo) ed alternarle, se credi, a frammenti di opere letterarie, se poi ci aggiungessi anche brani congruenti…
    Un buon compito per le vacanze.
    😉
    m

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  10. Programma davvero semplice, basta non arrossire, non intimidirsi ed essere pazienti con se stessi.
    Prepara una cartella con le immagini in bassa risoluzione ed una con i testi.
    Inserisci immagine > da file >cartella> immagine1.jpeg;
    inserisci il testo digitandolo o copiandolo da word;
    nuova slide e così via.
    Mettici pazienza ed un po’ di fiducia (in te stesso) e diverrai il mago umanista di PP.

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