Ottiche

Le meschinerie di appena 13 giorni di scuola

Sul versante docenti…
 
Sventolare motivazioni ideali e filosofiche per giustificare e coprire meri interessi personali.
Puntare i piedi come i bambini capricciosi e buscarsi una malattia di 5 gg. come forma di protesta contro chi confeziona l’orario di servizio.
Fingere di star male e recarsi al pronto soccorso per sottrarsi alla supplenza nella classe terribile.
Allagare di inchiostro il registro di classe per annotare comportamenti non corretti degli alunni, senza essersi accertati preventivamente dei fatti, avere ascoltato buoni e cattivi e soppesato saggiamente soluzioni meno estemporanee e più costruttive.
Abusare delle ore di permesso da recuperare che non si recupereranno quasi mai nella propria classe.
Arrivare a scuola cronicamente in ritardo, almeno 10-15 minuti dopo il suono della campanella(A quando il badge?).
Entrare in classe con 5-10 minuti di ritardo spesi in lamentele, sindacazioni peregrine, pettegolezzi.
 
Sul versante bidelli…  
 
ottica Sentirsi sempre parte lesa, sfruttata, maltrattata.
Ingigantire ogni minimo problema.
Ostacolare l’organizzazione didattica.
Fingere di pulire aule e arredi.
Chiedere permessi a pioggia.
 
I migliori, al solito, chi sono?
I nostri ragazzi.

7 pensieri su “Ottiche

  1. …e dire che noi adulti dovremmo essere esempio visto che siamo anche e per prima cosa educatori…

    caro Mel…anche da me succedono cose inguardabili e inaccettabili…e mi rendo conto quanto sia fondo il degrado che ci ammorba.

    non perdiamoci d'animo

    Blue

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  2. caro Mel, mentre leggevo, ho pensato fossimo colleghi… poi ho letto del badge, e ho capito che no (ma purtroppo non serve, vedi il caso della nostra Medusa…)
    La verità è che la mamma dei piùcheretti è sempre incinta. E pure quella dei fancazzisti, a giudicare dai custodi…

    Ma soprattutto, sottoscrivo, sempre, comunque e con il sangue, la frase finale!

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  3. Anche i ragazzi possono comportarsi  rispettando non sempre  regole scolastiche ed educative, ma il punto di vista del docente, a mio parere, deve essere sempre "superiore" rispetto alla loro ottica di esseri umani in crescita e con molte difficoltà; possono far scaturire in noi sofferenza e insofferenza, fastidio, malessere, ma sono meno organizzati degli adulti nelle loro azioni. 
    O forse m'illudo.

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  4.  No, Mel, non ti illudi. La questione, banale, sta nella nostra definizione stessa di educatori, mentre loro sono appunto, educandi. Ancora per poco, progressivamente sempre assumendo una maggiore responsabilità individuale, i ragazzi sono lì per sbagliare e cambiare. But who watches the watchers?!

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