Le cesoie sull’autonomia

Solitamente non è del mio habitus mentale criticare senza proporre; ieri ho scioperato, come ho detto nel post precedente, però oggi voglio assumere l’ottica del giardiniere ministeriale con le cesoie in mano, ma con l’esperienza di chi sta da un ventennio nella scuola italiana.
Gli sprechi a scuola ci sono, ma non soltanto dove li scorge il legislatore, da qualche anno impegnato a far rinsecchire il già ridicolo stipendio degli insegnanti, a far contrarre il tempo-scuola(mattutino)e a sfrondare con taglio preciso la qualità degli insegnamenti; per tutti valga il caso della geografia, ridotta a historiae ancilla. Aggiungiamoci pure le 18 ore frontali obbligatorie, che hanno tolto linfa al ramo delle supplenze giornaliere, e il numero degli alunni per classe stabilito dall’alto, peraltro in condizioni ambientali non sempre ottimali per la salute e l’incolumità del personale tutto e il setting didattico.
Eppure, in questi anni, non è mai diminuito, al massimo si è contratto, l’afflusso di denaro versato alle scuole, quello che tutto il personale conosce come FIS, fondo dell’istituzione scolastica, che avrebbe dovuto permettere la realizzazione dell’autonomia didattica, rimasta per molti aspetti puro segno linguistico vuoto.
Impiegato male e sprecato.
Tra ottobre e novembre, in ogni scuola del territorio italiano, scoppia una guerra, combattuta su diversi fronti, per la suddivisione del FIS, che a tutto serve tranne che a realizzare il miglioramento qualitativo e quantitativo della scuola nelle sue varie ramificazioni, in primis quella dei nostri alunni.
Come si spreca il denaro pubblico?
Una fetta è destinata al personale ATA, che lavora poco e male durante l’orario di servizio e chiede straordinario per il pomeriggio: dai lavori di segreteria ai mestieri con scopa, straccio e detersivi. Tra i bidelli c’è una lotta all’ultimo sangue per accaparrarsi anche un’ora in più di straordinario; frequenti le liti, ai limiti della rissa.
Un’altra fetta se la mangiucchiano i docenti, proponendo al collegio progetti da realizzare dal dubbio valore didattico e culturale; con i miei occhi ho letto l’inimmaginabile, fino a ritrovare segmenti considerevoli del programma ministeriale, da svolgere in classe al mattino, riproposti mutatis mutandis nel pomeriggio.
Altra porzione i collaboratori della dirigenza, non sempre all’altezza della funzione.Sarebbe così malvagio rimodulare al ribasso il FIS ministeriale, ingabbiando entro capitoli di spesa specifici, non stornabili, i servizi minimi essenziali per il funzionamento della scuola almeno al mattino?
Non sarebbe il caso di congelare l’autonomia concessa alle scuole in attesa che si sappia davvero mettere mano ad essa come il legislatore tanti anni fa l’ha pensata e formulata?
A me pare una cuccagna.
Insomma è così difficile che ciascuno torni a fare il proprio lavoro? Gli insegnanti insegnando al mattino, il dirigente dirigendo h.24, il bidello pulendo e vigilando, i tecnici e gli amministrativi disbrigando le pratiche burocratiche fondamentali per il funzionamento della scuola.
Una pausa di due anni.
Niente più.
Per ri-pensare, ri-vedevere, ri-flettere.
Tutti insieme: alunni, genitori, dirigenti, personale tutto.

7 pensieri su “Le cesoie sull’autonomia

  1. una delle proposte plausibili, secondo me, è ritornare a concedere ai vicari del DS (soprattutto in scuole con più plessi) l’esonero o il semiesonero dall’insegnamento: in questo modo le sue funzioni verrebbero coperte dallo stipendio normale e non dal FIS, senza contare che un “vice” davvero presente può davvero cambiare in meglio l’attività organizzativa e didattica di una scuola.
    mi vengono i brividi se penso alla mia ex scuola di quest’anno, in cui la vicaria di plesso, che ha accettato le 24h per coprire uno spezzone per cui non si trovava supplente, non ha nessuna forma di esonero, e sta a scuola dalle 8 alle 15 tutti i giorni. oppure, a una delle mie ex scuole medie, con due plessi e il vicario solo con il semiesonero, perché le classi totali della scuola erano 39 e non 40 come richiede la normativa sull’esonero totale.

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  2. Vero. Vero anche che in prima linea quando si votano i progetti ci siamo noi, e nessuno ci obbliga ad approvarli. Dopodiché il FIS non è un regalo, sono soldi che ci spettano per contratto: allora impariamo a usarli bene, per fare cose sensate. Perché ora che verrà probabilmente abolito per recuperare parte dei fondi delle 24 ore, saranno sempre soldi in meno per le scuole.

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  3. Un po’ vedo le cose da un altro punto di vista perchè dal FIS viene prese parte del mio stipendio contrattuale ovvero l’indennità di amministrazione, che non avrei nulla in contrario se venisse inglobata anch’essa nello stipendio mensile, ma persa no, perchè mi pare mi spetti.
    Credo comunque che quest’anno sarà un anno particolare, tant’è che a oggi la contrattazione sta aspettando notizie in quanto non sono arrrivati i fondi e nemmeno la loro quantificazione per cui ci aspettiamo comunque un bel taglio almeno per quanto riguarda i 4/12. Visto che il pagamento del FIS lo faccio io e partecipo anche alla contrattazione in quanto invitata dal dirigente riconosco che le battaglie ci sono eccome. E sono battaglie tra poveri.
    Come responsabile del lavoro di amministrativi e collaboratori io credo che si possa lavorare e rendere nell’orario di lavoro e utilizzare il FIS davvero come remunerazione di lavoro effettuato oltre l’ordinario. Certo è più faticoso per tutti.

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  4. @Condivido pienamente, Lanoisette.

    @Ellegio, hai ragione; la responsabilità è nostra, mia.

    @Rose, se il lavoro extra è fatto bene e per motivi davvero importanti, non ho nulla in contrario. Io ho sotto gli occhi i bidelli della mia scuola.

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  5. Oggi, pensavo in questi termini; quei pensieri confusi che vorresto esporre. Poi ho avuto la ventura di partecipare a una riunione che rappresentava (a dire del relatore) il meglio che l’autonomia può rappresentare. E così rimango oscillante tra le cose che vanno e quelle che non vanno. Ma il tuo post lo sento tanto “mio”.

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  6. Concordo sia con te sia con Rose: penso che il lavoro straordinario vada remunerato. E penso che a scuola, e non solo tra i custodi, circoli un sacco di lavoro ordinario retribuito come straordinario.

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