Continuano a moltiplicarsi nella mia scuola le iniziative di protesta e agitazione di studenti e docenti. Un’assemblea dopo l’altra, qualche scampolo di lezione e malcontento generalizzato; le circolari si susseguono l’una dopo l’altra, spesso in contraddizione tra loro, perciò occorre consultare spessissimo il sito web per non rimanere indietro. Ormai il cartaceo è stato superato dalle comunicazioni on line, perciò chi ha difficoltà con la connessione internet rischia di essere tagliato fuori. A molti l’affastellamento di ordini contrastanti fa anche comodo e alcuni, sia tra i docenti sia tra gli alunni, come si suol dire ci marciano per piegare ai propri interessi individualistici il mescolarsi di notizie contrastanti. Gli uni sono specialisti nel tirare fuori dal sacco delle argomentazioni il meglio del bizantinismo concettuale pur di pararsi il culo e trarre profitto dalle delibere collegiali, gli altri sembrano avere congedato per sempre la capacità di decodificare il contenuto delle circolari, perciò vagano per i corridoi alla ricerca di un responsabile, che si faccia interprete e garante per loro della comprensione. Il dato più preoccupante è costituito o dai salti logici o dalle deduzioni senza fondamento, che caratterizzano per lo più il discorrere dei ragazzi; non va meglio sul versante dei docenti. C’è sempre un tassello che nella catena dei significanti non s’incassa al posto giusto. Che ipotizzare? O sono deficienti i destinatari delle direttive e degli ordini di servizio o i mittenti. O forse ciascuno tenta di tirare acqua al proprio mulino. Cosa molto probabile.
Mamma mia che anarchia, nonostante il profluvio di circolari… Sì, noto anch’io che improvvisamente si diventa “imbecilli” (senza vergogna!) quando si può trarne profitto per i propri interessi. Scusa ma mi viene anche da sorridere pensando a te in quel bailamme… perdonami! 😉
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Trascorro le ore sgranando gli occhi 😯 e a volte alzando la voce rivolgendomi ai colleghi.
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Ma con tutto il rispetto per la protesta, a scuola si va ancora per fare lezione, le proteste si possono fare in altro modo. Mi spiace questa confusione di idee e di circolari tra tutti
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Ecco. Allora però a me pare, dalle tue stesse descrizioni, che là dove ci sono colleghi con cui alzare la voce ci sia una scuola da riformare a calci in culo (ai colleghi medesimi). Ma tanti, eh.
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Hai scritto: “Che ipotizzare? O sono deficienti i destinatari delle direttive e degli ordini di servizio o i mittenti.” Risposta telegrafica: di solito i mittenti. Se le cose sono scritte chiaramente, non dovrebbero dar adito a interpretazioni fantasiose. A meno che i destinatari facciano i finti tonti. E allora sono casini grossi.
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Oggi ho parlato con un’illuminata, che m’ha chiarito un po’ di cose: il DS appositamente scrive in modo ambiguo, perché così ottiene anche l’impossibile(a livello normativo). 🙂
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Eh?
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Altro qui in pubblico non posso dire.
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E infatti volevo scriverti che dietro l’ambiguità la dirigenza si prende un grande spazio di manovra. Ma può prenderselo anche la categoria subordinata, il grande spazio di manovra, analizzando e confrontando con le leggi di partenza. Se uno ha voglia di piantare grande. lo spazio di manovra c’è e il divertimento è assicurato =D
(se uno ha tempo e voglia, si capisce)
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Sì, è proprio così, Murasaki. Qualche collega, infatti, si è infuriata.
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A calci, a calci. Quoto.
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