Pranzi epulonici

E ora si parla di pietanze natalizie, che hanno riempito, oltre alle pance, anche due intere mezze giornate, quelle del 24 e del 25, per via dei preparativi. Nella mia famiglia non siamo soliti farcirci come tacchini ripieni la sera della vigilia, mentre il giorno di Natale ci si toglie il freno. Perché ciò sia possibile, è necessario cucinare il 24 almeno le basi per il pranzo della festa, come lessare le verdure che poi vanno immerse in pastella e fritte in olio bollente, farcire di pangrattato, prosciutto cotto e pinoli enormi fette di manzo, che vanno poi arrotolate, ben legate con lo spago e cotte con cipolla e malvasia, riempire di sugo con tritato di carne i cannelloni, preparare la besciamella, ché quella in scatola è pesante da digerire, e la maionese, la prima per imbiancare i cannelloni, l’altra per l’insalata russa. La mattina del 25 si trascorre con più tranquillità, infatti si completa l’opera del giorno prima: tra le cose da fare, fondere la cioccolata a bagno maria e immergervi dei pezzi di frutta(arance, pere, banane), che si lasciano a riposo in frigo per almeno tre ore, così da creare dei dolcetti squisiti che deliziano per il contrasto tra la cioccolata indurita e la succulenza del frutto, e la pastella per le verdure(broccoli e cardi). La ricetta da me realizzata è la seguente: si tritano insieme aglio e prezzemolo, si aggiungono 200 di farina, due uova, 120 di birra, sale e pepe; poi vi si annegano i vegetali e si friggono in olio bollente. Per i dolci si presentano a tavola i buccellati cotti al forno qualche giorno prima, la cassata(acquistata)e dei bignè a forma di panierino ripieni di panna e frutta, mousse all’arancia e creme varie. Una bella oretta è da impiegare per imbandire la tavola. Tovaglia pervinca con tovaglioli bordeaux scuro, centrotavola di gypsophila, vischio e potos. Senza candela, però. Penso che tutto ciò sia sufficiente per sentirsi, dopo pranzo, un uovo con due torli. Anche per chi, come me, non è solito abbuffarsi.

3 pensieri su “Pranzi epulonici

  1. Davvero epulonico, il tuo pranzo. E mi segno la tua pastella con aglio e prezzemolo, di cui la nostra è priva (oltre che ovviamente dell’uovo, che qui usa solo per la carne panata). Mi interessa anche il tipo di verdure fritto, meno consueto da noi in questa forma (broccoli in padella, cardi al latte – ma solo i secondi come tradizione natalizia).

    Da me molto meno, ma è bastato uguale: trofie di farina di castagne e pesto casalingo, insieme a cotechino, pulezze in padella (cioè cime di rapa) e dolci vari (più un ricco antipasto di crostini neri e di salmone) per la vigilia, sempre crostini neri, cappelletti in brodo, arrosto con carciofi e patate per il pranzo. Come dolce, il budino di semolino, un classico di mamma ‘povna parecchio buono.
    Buona digestione!

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