Zie

  Ho due zie che mi stanno alle calcagna. Di due alunni, non mie. Le zie seguono i virgulti da quando hanno varcato le soglie del liceo. E fin qui non c’è nulla di strano. C’è, invece, che con le zie ci si conosce per rapporti di cordialità paesana del tutto aliena dall’universo scolastico, perciò ritrovarsi faccia a faccia a uno dei ricevimenti mattutini o pomeridiani, riconoscersi e immancabilmente esplodere in “Ah, tu sei…!” ti costringe a ingoiare una bestemmia contro il caso-giocherellone e a fare la danza dei convenevoli di rito.
Le due donne, zie di due adolescenti diversissimi per temperamento, preparazione e appartenenza sociale, sono molto presenti(invadenti?)nella vita dei nipoti(che palle!).
Una di esse, pensate, se l’è temporaneamente affiliato a casa pur di sostenerlo nel percorso liceale e si materializza ad ogni ricevimento in compagnia della madre del giovanotto; l’altra, invece, lo segue da lontano, impicciandosi però delle attività che svolgo in classe, ma senza avere il coraggio di chiedermi direttamente in che cosa consista la “strana” attività di grammatica fissata un’ora a settimana per il nipotino e i suoi compagni. Qualche giorno fa, nel corso di un fugace incontro casuale, la mal pensante ha sfoderato un bel sorriso da carosello anni ’60 e ha tentato di estorcermi con perifrasi serpentine qualche notizia sulla “strana” attività. La zia è rimasta delusa, perché mefistofelicamente non ho illustrato alcunché, infarinandola invece generaliter sul perché dell’attività, ossia carenza nelle abilità di scrittura, cosa che, tradotta in termini numerici e con lingua senza peli, se pronunciata, sarebbe suonata così:”Il tuo protetto scrive con i piedi, quindi ha 4 e continuerà a collezionarlo, fino a quando non avrà deciso di scrivere dignitosamente”.
Ma la cordialità diplomatica preVALEtTE.
Almeno per il momento.

11 pensieri su “Zie

  1. Sono zia di due nipoti, uno alle porte della seconda media (se non si fa segare) e l’altra in procinto del salto verso la IV ginnasio. Li seguo molto, complice la francesità della madre, ma non mi sono mai permessa di sostituirmi ai genitori. E intervengo come supporto esclusivamente su richiesta diretta dei pargoli

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  2. E’ uno dei motivi che sempre mi perplimono al pensiero di chiedere il trasferimento: la distanza della piccola città della scuola è tale che ho la certezza di non incontrare nessun parente nella geografia di casa…

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  3. Io mo’ mi chiedo se diventerò così pedante col piccolo Ponci. Gli ho chiesto di recente “Ponci, vuoi venire a scuola con la zia?”. Perplesso, prima riflette, poi risponde “Zia, sì però prima devo lavorare”. Due anni e mezzo. Mi vedo male.

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  4. @Rose, Pensierini, dapprima mi sono irrigidito, poi cordiale.

    @Viv, anch’io mi son comportato come te da zio.

    @Infatti, Povna, ho sempre agito dietro le quinte, impedendo alla Commissione di far confluire nelle mie classi compaesani, ma stavolta il caso non ha accettato ragioni.

    @GG, Ponci sembra avere le idee chiare.

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