Sciabole e gamberetti

Stamani non mi sono fatto scappare di mano dei freschissimi tranci di Lepidopus caudatus, altrimenti detto “spatola” o “sciabola”, e cinque etti di gamberetti, che il pescivendolo di fiducia ha sgusciato con le sue mani. trichiuridi_01

Rosolati aglio, a spicchi, e cipolla, grattugiata, ho fatto insaporire la spatola a dadini e i gamberetti per dieci minuti, poi li ho innaffiati con mezzo bicchiere di vino bianco secco e fatti cuocere per altri dieci. A mezza sfumatura di vino, ho versato circa 50 grammi di polpa di san marzano(ecco a che servono le conserve estive!)e al fuoco per 15 minuti. A cottura ultimata prezzemolo triturato a pioggia, pepe nero. Evitare, invece, il sale! Per la pasta fusilli di farina integrale.

I tranci rimasti, spennellati superficialmente con olio d’oliva e impanati con pan grattato e origano, sono finiti su una teglia, con l’immancabile carta da forno, e cotti per 25 minuti a fiamma bassa. A tavola è necessario irrorarli con limone e un cucchiaio d’olio. Per le bocche forti tritata di aglio e menta.

8 pensieri su “Sciabole e gamberetti

  1. Quel pesce, la spatola, è lucidissimo e del colore dell’argento? Se è quello, l’ho visto sui banchi delle pescherie di Milazzo, insieme a pesci spada giganti e ad altre meraviglie luccicanti e freschissime. Che spettacolo, per gli occhi e, successivamente, per il palato.

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