Merenda con la storia

Una mia vicina di casa, che io non ho mai visto, se non forse una volta e per giunta di sfuggita, mi ha quasi supplicato di dare una mano alla sua figliola, assistendola nello studio della storia. La ragazzina, Dafne, frequenta la prima media e l’unica materia in cui non riporta voti buoni è proprio la storia. Secondo quanto riferisce la madre, che m’è sembrata sincera, oltre che interessata autenticamente al buon andamento scolastico della figlia, quando arriva l’ora di storia, durante l’interrogazione, cala un sipario di silenzio. Dafne fa scena muta; ripete geografia, scrive sufficientemente bene, studia l’antologia, la professoressa è sempre la medesima, ma non ripete una parola di storia. Dimentica le date importanti, non è in grado di rispondere alle domande della collega o di ricostruire un quadro storico.

La mia risposta immediata sarebbe stata negativa, sia per gli impegni scolastici, sia per la difficoltà di relazionarmi con una bambina appena uscita dalla scuola elementare; non ho saputo opporre un “no”, non me la sono sentita. La mamma di Dafne(mentre parlavamo, ricostruivo un fatto di qualche anno fa)fu l’unica che, in occasione dell’alluvione, offrì le sue braccia a mia madre, aiutandola a spalare il fango. Ho provato uno strano sentimento di gratitudine per questa donna, così ho capitolato. Il tutto nel giro di un fulmine. 

Così, oggi pomeriggio, ho incontrato Dafne. E non mi sbagliavo. Si tratta di una bambina, nonostante frequenti la prima media. Non è stato facile spiegarle in modo chiaro il periodo che intercorre tra la morte di Carlo Magno e l’ascesa di Ottone I; ho dovuto spostare la lancetta dell’orologio storico di qualche secolo, aprendo e chiudendo molte finestre digressive. Dafne ha ripetuto tre volte la lezione ed è riuscita a rispondere alle domande sugli argomenti studiati. Ho notato che tende a dimenticare le date e a sintetizzare al massimo, perciò l’ho richiamata più volte.

PIC2368ONon ho, però, infierito più di tanto. Non deve essere proprio il massimo per una bambina trascorrere una parte del pomeriggio a farsi due palle con Carlo Magno e i suoi discendenti, feudi e capitolari, Ungari, Vichinghi e Saraceni, castelli e borghi, Ottone e i vescovi-conti. Un margine di comprensione credo le spetti. Purché non lo sappia.

16 pensieri su “Merenda con la storia

  1. Per qualcuno l’interrogazione di storia in prima media è molto difficile, ho notato, soprattutto quando il libro non è all’altezza. E quasi sempre quando c’è di mezzo la storia medievale proprio non è all’altezza. La bambina probabilmente deve solo crescere un po’, al posto della madre e da insegnante prenderei l’insufficienza in pagella con molta filosofia e aspetterei con fiducia l’anno successivo. Magari incoraggiandola a ripetere ogni tanto, o a studiare storia con qualche amica che non ha molti problemi.

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  2. Mah ! Io sono un appassionato di storia, antica, moderna e contemporanea, ma per quella dei “secoli bui” credo di avere un interesse prossimo a zero.
    Credo sia difficile vedere cose ci relazioni a quei lontani eventi, e quali ne siano i riflessi nell’oggi.
    Paradossalmente, mi paiono + vicini gli eventi dell’era romana o greca, poichè ne posso vedere ancor oggi le conseguenze. Per far un esempio stupido, guardatevi la divisione in regioni dell’italia romana, e le troverete + sensate di quelle di oggi !

    Anonimo SQ

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    • @Anonimo SQ:
      il motivo è molto semplice: la storia del medioevo te l’hanno fatta male, e probabilmente te l’hanno fatta male perché
      a) non la conoscevano bene nemmeno loro
      b) di conseguenza non piaceva nemmeno a chi te la insegnava.
      Sui “secoli bui” la penso come Mel, solo un po’ più accentuata, perché io nella storia medievale a suo tempo mi buttai come un pesce nell’acqua. Ma avevo un grande manuale, che spiegava TUTTO. Per quel che si sapeva all’epoca, si capisce.

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  3. @Mi conforta il tuo commento, Murasaki, e dà forza a quello che ipotizzo. Dafne è una bambina; per giunta studia musica anche al conservatorio.

    @Anonimo SQ, mentirei se dicessi di essere un appassionato di storia. La reputo scienza-pilastro, la insegno al biennio(antica e alto-medioevale) e frequenti sono le incursioni nella storia(tutta)durante le lezioni di letteratura. Personalmente adoro la storia medioevale(Alto Medioevo), soprattutto nel passaggio/continuità/frattura con il mondo Antico, ma capisco che per una bambina di 10-11 anni deve essere pesante capirla fino in fondo e ri-raccontarla; nello studio della storia molto spesso manca, a scuola, quell’aspetto manipolativo-laboratoriale della conoscenza, che gran parte di responsabilità ha nell’insuccesso scolastico. Per me e per te era facile studiare 10 pagine di storia senza neanche una cartina davanti e mandare a memoria date, oggi qualcosa è cambiato nella struttura dell’apprendimento umano. Non è peggio oggi, né meglio ieri, è soltanto diverso antropologicamente.
    Sulla grandezza(e i limiti) degli Antichi c’è da aggiungere altro?

    Nota scherzosa: se un mio alunno, a proposito del Medioevo, dicesse “secoli bui”, lo “bacchetterei”. 🙂

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    • Vengo anch’io a bacchettare Anonimo, se mi è permesso 🙂
      (ma capisco… Quando da “grande”, lessi per mio conto alcuni saggi di storia medioevale e scoprii che l’Impero romano NON era caduto a causa delle invasioni barbariche, controllai la data di uscita dei libri che avevo in mano; resta per me un mistero il fatto che fossero stati pubblicati un bel po’ prima che io facessi le scuole medie e che la mia (peraltro brava) insegnante di lettere avesse continuato a farci studiare che l’impero romano cadde per le invasioni e seguirono i secoli bui…)
      Sulla storia in prima media, compreso Carlo Magno e compagnia, si vede che sono stata fortunata: nelle mie classi ha sempre interessato (mescoli storia con epica, mostri il trono dell’imperatore, racconti di Ermengarda e della cognata… insomma, alla fine sorbiscono anche feudi e capitolari 😉 )

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  4. Il passaggio elementari/medie è sempre molto difficile, soprattutto all’inizio. Le richieste sono molto diverse e spesso le difficoltà si accentuano quando la materia non “piace”. Ci vorrà un po’ di tempo, ma poi lei troverà un suo ritmo e potrà recuperare.

    buona domenica Mel 🙂

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  5. Io ho sempre trovato molta più facilità a fare comprendere la storia medievale rispetto a quella antica, per i motivi che ricordava La Prof.
    Però sono d’accordo che in prima media ci sono tante delicate dinamiche, e che dunque, specie se Dafne è una bambina con altri interessi, la musica, etc, presto troverà la sua strada.
    Sul Medioevo: io, che sono un po’ neo-marxiana (ma anche un po’ Bantiana) dentro, sono abbastanza propensa a seguire quella vague storiografica che pensa che il Medioevo e la sua storia siano stati nettamente sopravvalutati, e che il tempo dell’incensamento dei re Taumaturghi sia correttamente concluso. Ovviamente però alle superiori mi guardo bene dal proporre una sola visione storiografica, e mi limito a proporre a confronto sano Bloch, Huizinga, Bainton e Garin… 😉

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  6. Non so come si faccia oggi, ricordo che un tempo alla scuola elementare la storia veniva insegnata in via cronologica, dalla preistoria in poi, a capitoli, secondo i secoli e con una naturale flessibilità che era dovuta ai bambini. Poi era compito degli insegnanti delle medie dare un ampio arricchimento degli eventi, e prendersi a cuore l’interesse degli alunni. Ora, tanto di complimenti a te che ti stai impegnando, e mentre penso nel contempo che la piccola sia davvero fortunata ad averti come sostegno, mi chiedo cosa faccia, o abbia mai tentato di fare, la sua insegnante effettiva per aiutarla. Plauso per ciò che scrivi in fondo, è importante che tutto sia condito nella giusta misura.

    Ray

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  7. Bah !
    Se devo dir la verità, è vero che la storia medievale me l’han fatta male. Però però…
    A parte che, dopo essermi sorbito millemila critici sul fatto che i secoli del medioevo fossero stati tutt’altro che bui, che la transizione tra impero romano/regni romano barbarici /longobardi/carolingi fu una transizione senza scosse, vorrei dire che resto della mia idea (ahimè !).
    Non chiedetemi citazioni bibliografiche etc, ma vorrei che mi rispondeste: preferireste aver vissuto, che so, nel terzo secolo d. C. oppure nel settimo od ottavo ? Avete presente quanto fosse la speranza di vita prima e dopo il 5° secolo ? Avete idea di quanti fossero gli abitanti di Roma, che so, nel 600 d.C rispetto a solo 300 anni prima ? Cosa pensate pensassero di quanto era successo quei sopravvissuti abbarbicati alle antiche basiliche in rovina, o che si aggiravano che so, tra le immense rovine del porto di Ostia ? Che non fosse accaduto nulla di traumatico ? Che fosse stata una transizione senza scosse ?
    A me risulta che in meno di un secolo la popolazione dell’Italia si ridusse a meno di un quarto semplicemente pere fame (no, non ho i registi anagrafici dei comuni di allora), che si persero gran parte delle abilità tecniche ed ingegneristiche che avevano caratterizzato l’Italia dai tempi degli Etruschi, che la produttività agricola crollò, al punto che un contadino riusciva a malapena a mantenere meno di 10 persone oltre a sé stesso, che il tracollo dell’igiene pubblica aprì la strada alle grandi pestilenze etc etc etc.
    Insomma, gli ottimi professori di storia medievale non dovrebbero farci dimenticare che rottura ci fu, e grande.
    Per quanto ho capito io, rivalutare il medioevo, almeno per gli anni dal 500 d.C. al 1000, mi pare una distorsione.
    Poi, certo, l’arte, i teologi, i santi e quant’altro, ma, per dire, la gran parte della tecnologia superò i livelli dei tempi antichi solo tra 1600 e 1700.

    Anonimo SQ

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  8. @Che commento ricco, Anonimo SQ! 🙂
    D’accordo su molto, non c’è dubbio.
    Sai cosa contesto nell’uso del termine “buio” per Medioevo? Che il “buio” abbia cause fondamentalmente religiose, pregiudizio tipico dell’Illuminismo e che molti riportano senza cognizione di causa. Non si tratta di “rivalutarlo”, ma di valutarlo per quello che fu: decadenza e splendore, luci e ombre. Senza accuse e processi.

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    • Non è certo nè un’accusa nè un processo quello che possiamo fare alla storia, Mel, ma riconoscervi lezioni per costruire un miglior futuro.
      Purtroppo, le sorti dell’umanità non mi sembrano necessariamente nè magnifiche, nè sicuramente progressive, come dimostra la vicenda della caduta dell’ impero romano.

      A proposito di buio e luce, nel Medioevo, una vicenda emblematica: nel luglio 1054 esplode una supernova, nella costellazione del Toro (tutti ne conoscono il relitto come Nebulosa del Granchio).
      Cinesi ed Arabi (ma pure gli Anasazi dell’ Arizona!) ne registrano la comparsa: di giorno fu visibile in pieno sole (!) per 23 giorni, di notte fu visibile per 653 giorni, all’inizio era tanto luminosa quanto la Luna piena (!!!).
      Beh, nell’ Europa cristiana non v’è alcuna traccia dell’evento.
      Ipotesi possibili: nuvole cattivo tempo per tutta l’estate (improbabile); scarsa attenzione per carenza culturale (probabile: forse era + importante anche solo sopravvivere); scarsa disponibilità, nei rarissimi uomini di cultura (prevalentemente religiosi e monaci) ad accettare la realtà di un fatto che metteva in discussione tutta l’architettura Aristotelica dell’universo, e della perfezione e fissità dei cieli (molto più probabile: si andava sul rogo per molto meno).
      Conclusione: poca luce, e, se non il buio materiale, almeno quello della cultura.
      Era da poco passato il 1000.

      Ciao Mel !

      Anonimo SQ

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  9. Molto interessante il fatto che riporti, di cui non sono a conoscenza. Non condivido, invece, la conclusione, cui pervieni:”poca luce, e, se non il buio materiale, almeno quello della cultura”.
    Innanzitutto perché la tua ottica è scientista, autorevolissima, ma non l’unica con cui si può interpretare il reale; può darsi che le fonti relative alla supernova siano andate perdute e/o occultate; infine una cultura è tale anche per l’aspetto eminentemente materiale dei metodi di ricerca e delle tecniche d’indagine. Aspetto che nel Medievo è limitato e insufficiente.

    Ti ringrazio per il confronto. 🙂

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