Securtade

E per restare in tema con l’ultimo post, dirò dell’iniziativa pacchiana del mio dirimpettaio, che nel giro di un anno ha acquistato un lotto di terreno e fatto costruire un’elegante palazzina a due piani con tanto di tegole anticate a copertura, l’ha abbellita con arbusti lussureggianti, roseti e gelsomini traboccanti di candidi fiorellini; ha incastonato tra quattro colonne squadrate, disposte parallelamente,  due portentosi cancelli in ferro battuto, uno per il disimpegno, l’altro per l’ingresso in garage, e si è ben organizzato in tema di sicurezza, ponendo a guardia della casa un mastino a pianterreno e un barboncino al primo piano. Il mastino non si vede, ma si sente. Non abbaia, a meno che dei gatti per stizza felina non vaghino eleganti sul muro di cinta, e si sa che lì in quel giardino c’è un cane soltanto per il rumore di un’assordante catena metallica, che permette al mastino di uscire dalla macrocuccia e zampettare per qualche metro per intimorire chi si avvicini. Il barboncino, invece, non tollera bambini e cavalli; se ne passa uno, abbaia fino a sfinirsi.

Ieri mattina, però, sorpresa. Su ciascuna base delle quattro colonne, immobili, silenziosi e aggressivi posano, finti nel giallo ocra della fattura, due leoni e due aquile. I due re della foresta, tutto sommato, hanno un che di elegante, ma le due aquile sono orripilanti. Con il becco aperto e le ali spiegate, non sapresti dire se stanno spiccando il volo o ghermendo una preda. Ma la vera preda di quelle aquile sono gli occhi di chi le guarda.

No, no, quello sguardo non si può sostenere.

9 pensieri su “Securtade

  1. Così, se per caso capitassimo dalle tue parti, dovremmo solo cercare una palazzina ornata di leoni e aquile …

    Povero mastino alla catena … crudeltà tutta umana.

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