Nuovi costumi

I gatti randagi vagano disperati, disorientati e tristi. Battono lentamente l’asfalto, rovistano tra i cespugli d’erba, alcuni con un salto circense si ficcano dentro il contenitore degli indumenti usati, un parallelepipedo blu di metallo, ma nulla, non trovano nulla. I loro supermercati all’aria aperta non esistono più, se li è portati via una decisione di civiltà: la raccolta differenziata. Nel mio paesello non ci sono più i puzzolenti cassonetti della spazzatura, ma delle regole ferree cui attenersi scrupolosamente. Sono molto contento e sto modificando molte abitudini in tutta fretta per selezionare i rifiuti; certamente per il dopo pranzo e il dopo cena occorre più tempo di una volta, ma la selezione diventerà presto un automatismo. Finalmente, ora che sta arrivando l’estate, potrò sostare sulla terrazza a godermi il fresco della campagna e la fragranza dei fiori senza sorbirmi folate di gattipattumiera. Anche i gatti s’abitueranno prima o poi alla novità e in questi giorni di rivoluzione di costumi, umani e felini, non mancherà loro qualche mano prodiga di cibi vari.

14 pensieri su “Nuovi costumi

  1. “Quando si conoscono i gatti, quando si è passata una vita insieme ai gatti, quel che rimane è un fondo di sofferenza, un sentimento del tutto diverso da quello che si deve agli umani : un misto di dolore per la loro incapacità di difendersi e di senso di colpa a nome di tutti noi.”
    Doris Lessing, Gatti molto speciali, La Tartaruga edizioni, 1991

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  2. l’umido, il secco, la carta la plastica, il vetro … in un attimo ci si pende mano e in proporzione i sacchi sono meno voluminosi, più gestibili. Qualche metro in più per un giretto che ti lascia finire in santa ace la sigaretta … E se rimane pure un bidoncino per il micio o affine, ben venga 😉
    Buona settimana caro Prof!
    Raymond

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  3. Noi la differenziata la facciamo ormai da almeno 2 anni, e anche prima non ho mai visto gatti randagi attorno ai cassonetti. I nostri “randagi” abitano lungo il Po, accuditi e nutriti da volontari, e ci sono pure dei ricoveri tenuti puliti dai volontari di cui sopra. Evidentemente Comune e l’Ente Protezione funzionano bene. Ogni negozio di cibo x animali raccoglie scatolette per le diverse comunita di gatti. E quasi ogni famiglia del mio quartiere ha uno o più gatti.
    Mi piace pensare che, amando i nostri animali, siamo diventati un pochino più civili.

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    • Sicuramente, Marina M. Qui si stanno impegnando una ragazza universitaria e una signora, che non faranno mancare ai randagi croccantini e scatolette. Intanto qui si combatte per fare applicare le regole della differenziata.

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  4. la legge sul randagismo è di quasi venticinque anni fa. io ho fatto alcune baruffe con i veterinari comunali per farla rispettare, far sterilizzare e curare gratis i randagi, ecc. spero che le signore che si occupano dei vostri gatti, siano al corrente e se ne servano com’è giusto che sia. nei luoghi dove ho abitato io, ho trovato che i veterinari comunali cercavano di schivare il lavoro che questa legge gli causava (certo, forse anche pensando che dei furboni gli portavano il loro gatto di casa spacciandolo per randagio)

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