Dis, agio

pozzati_ms61Nella mia scuola il 100% degli scrutini, relativamente ad oggi, è naufragato grazie allo sciopero a onde sincronizzate dei colleghi; si spera di fare il bis anche domani. I media nei vari servizi giornalistici hanno parlato di disagio per le famiglie e gli studenti. Ma quale disagio? Le quinte sono state scrutinate tutte e qualche giorno di ritardo per lo slittamento degli scrutini nelle classi intermedie non potrà in alcun modo ledere diritti di famiglie e studenti. Sapere che si è stati respinti o promossi o sospesi con quattro-cinque giorni di ritardo può, al limite, far accumulare un po’ più di ansia del solito a causa dell’attesa, ma non vedo altri motivi di disagio; tra l’altro i corsi di recupero estivi sono in strutturazione e, in ogni caso, inizieranno dopo gli scritti degli esami di stato, quindi dov’è il disagio? Semmai il disagio è di chi ha scioperato e probabilmente sarà riconvocato in giorni e ore impossibili, considerato che gli esami sono imminenti. Si assuma perciò la parola disagio con un sapore essenzialmente giornalistico e niente più.

3 pensieri su “Dis, agio

  1. Ma allora, visto che per l’appunto lo sciopero deve far riflettere le persone per le quali lo fai, creando appunto disagio, mi si spieghi quale valore che non sia velleitario abbia la protesta in questo caso. Nessuno, appunto, da nessun punto di vista. Con l’aggravante che l’adesione sarà minore di quello del 5 maggio e una controparte minimamente intelligente userà questo dato, capziosamente, a suo favore.

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  2. @Povna, come tu ben sai, lo sciopero è una forma di autotutela collettiva dei lavoratori finalizzata alla salvaguardia dei loro diritti ed interessi e consiste in un’astensione dal lavoro, posta in essere al fine di esercitare una pressione nei confronti di una controparte, che normalmente coincide con il datore di lavoro. E si sa chi è la controparte, mi pare. Ogni cittadino poi sceglie liberamente se parteciparvi o no. Questo sciopero, mi pare di capire, ha un valore di protesta ed è anche un modo per rendere visibile il disagio dei lavoratori della scuola, o almeno di gran parte. Lo sciopero è stato affiancato da altre iniziative peraltro, tra cui un’informativa ai genitori per chiarire il valore simbolico dell’azione di sciopero.
    Non capisco perché io, o chi per me, debba elaborare un valore condiviso dall’universalità dei lavoratori della scuola italiana da attribuire allo sciopero in oggetto. Il senso del post è un altro: le famiglie e gli studenti non hanno mostrato alcun segno di disagio, se non un aumento del livello di ansietà di fine anno scolastico; ho trovato pertanto ridicola l’insistenza dei media sull’effetto “disagio”.

    @Buon per voi, Rose.

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