Pane al pane

Quella del pane fresco, o caldo che si voglia dire, è una fissa, anzi la fissa dei miei genitori. Frequentissimo il caso che rimanga del pane della sera precedente, ma non si accettano ragioni. Il pane deve essere fresco, anzi caldo. E va acquistato due volte al giorno, quello per il pranzo e quello per la cena. Non sia mai che si mangi a tavola quello raffermo, che poi tanto non lo è. Il pane a lievitazione naturale resiste anche più di un giorno, quindi, considerato che a mezzodì uscire da casa è come chiedere a una forma di burro di accomodarsi dentro un forno a 250 gradi, sarebbe segno di buon senso consumare i resti del pane della cena precedente e procrastinare al tramonto l’acquisto di quello fresco, anzi caldo. 

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Probabilmente tale accanimento-fissa-ossessione dipende dalla privazione subita durante gli anni della guerra, la seconda, o semplicemente i miei genitori sono vittime del consumismo alimentare diffusosi a macchia d’olio già dagli anni ’80. Tutto può mancare, ma non il pane. 

E il pane, proprio oggi, è stato causa di un incontro sgradevole, soprattutto per il modo poco urbano. Ecco i fatti!

Avevo appena acquistato la razione per il pranzo ed ero appena uscito dal panificio, quando due sconosciuti dapprima hanno sgommato a tutto gas per raggiungermi velocemente a pochi centimetri dal marciapiede, poi hanno piantato i freni dell’automobile e, infine, uno di essi, dopo aver dichiarato di appartenere alla guardia di finanza, mi ha chiesto che esibissi lo scontrino. Per un nanosecondo ho ritenuto si trattasse di due malintenzionati, ma, quando l’altro si è diretto velocemente al panificio, mi sono rassicurato. A conferma gli ho chiesto, quindi, di mostrarmi la tessera di riconoscimento, dell’arma chiaramente, e a mia volta gli ho consegnato lo scontrino. Saluti e buona giornata!

I controlli sì, la lotta all’evasione pure, ma sinceramente mi sono sentito braccato.

Ecco, vi dirò molto semplicemente: di questo Stato, che si incarna in ufficiali che lo rappresentano come nei modi sopra esposti, io ho paura. 

9 pensieri su “Pane al pane

  1. Quindi a Palermo si cuoce il pane due volte al giorno? Incredibile! Quanto l’appostamento /agguato dei finanzieri !! Da paura davvero, se gli avanza tempo di dare la caccia agli scontrini. Non è che il panettiere…

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  2. (Anch’io , sai….?)

    Per il pane , anche nella mia famiglia era una mezza liturgia : doveva sempre essere dell’ultima cotta, come si dice a Milano . E quando i panettieri hanno deciso di tener chiuso il negozio la domenica , sembrava fosse successo un dramma di carattere nazionale….!
    Io invece ero contenta perché toccava sempre a me l’incombenza. E il panettiere scelto dai miei , non era mai quello sotto casa…..
    No, bisognava andare dal Gerlanzani , che era lontano un km !
    Scusa il piccolo sfogo…

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  3. @Sì, Ornella! Una volta, invece, la domenica e per le feste. Rende il burro, vero? 😀
    Il panettiere è onesto, da quello che so.

    @76SF, ci sono pure le preferenze. Figurati! E pure la verifica: cotto, crudo, croccante, etc…
    Grrrrr… 😀

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  4. Un post molto fragrante, non c’è che dire ^__^
    Il nostro pane toscano, quando è fatto bene, dura sui tre giorni e anzi al secondo è meglio del primo.
    Ma non capisco il perché della sgommata e dell’inchiodata. Un lento accostarsi chiedendo con garbo “Scusi, ci farebbe vedere lo scontrino?” avrebbe sortito lo stesso risultato, immagino.
    O ti saresti lanciato in una corsa disperata urlando “Non mi avrete vivo, né me né il mio amato pane” sparando all’impazzata per coprirti le spalle?

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  5. @Murasaki, speravano, i due, di beccare me senza scontrino e il panettiere in flagranza in contemporanea, senza che quest’ultimo(e io)potesse accampare alcuna giustificazione. Ecco la repentinità “rapinosa” del movimento.

    @Rose, ecco confermi la brutalità degli ufficiali! L’aspetto…sì, stendiamo un velo pietoso!

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  6. Il pane “di frumento” qui a Monreale, se è fatto secondo tradizione, si può mangiare benissimo anche il giorno dopo, quello bianco è meglio comprarlo due volte!
    Il pane che faceva mia madre si manteneva morbido anche 4 giorni!
    I “canarini” non sono mai stati famosi per la loro simpatia!

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