Enneidi

Ne ho già parlato.

Quest’anno mi sono avventurato nel mare dell’orientamento scolastico; dopo le visite alle scuole medie è toccato alla nostra scuola accogliere genitori e alunni, perché si illustrassero le proposte didattico-educative con annessa visita delle strutture.

Un pomeriggio all’insegna di incontri umani sceneggiati dalle coincidenze.

Tra gli altri, di bizzarro rilievo, quello con un compagno delle scuole elementari, il cui figlio sta per varcare la soglia del liceo; mentre mi affannavo piacevolmente a sintetizzare l’offerta formativa della mia scuola, l’unica idea fissa del papà era l’Eneide.

Ma l’Eneide si studia ancora al liceo? Io l’ho studiata quasi per intero. Altri tempi!

Pur avendolo io rassicurato più volte sul fatto che sì l’Eneide i ragazzi la studiano e anche l’Iliade e l’Odissea, il vecchio giovane ex compagno continuava, come un 45 giri opacizzato dall’uso, a porre la stessa domanda e a tessere le lodi della sua arraggiatissima professoressa di lettere.

Vecchio caro compagno, mentre sparavi una cazzata dopo l’altra, ignorando, tra l’altro, che la traduzione dell’Eneide di Annibal Caro, pur gradevole per un orecchio letterario,  è un mezzo rifacimento linguistico, avrei voluto chiederti che giovamento morale tu abbia ricavato da quegli studi, perché, da quello che so, il tuo operato politico è assimilabile più al misero modo degli ignavi danteschi che al proverbiale senso del dovere del pater Aeneas.

 

7 pensieri su “Enneidi

  1. Sono bizzarri davvero, questi personaggi che si appuntano su un dettaglio della loro scolastica giovinezza e poi non riesci a portarli fuori da lì, fanno domande per il gusto puro di ascoltare se stessi dare tutte le risposte del caso.

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  2. Concordo con Ilaria sulla frase finale!
    Certo che alcuni genitori sono curiosi. Ricordo un signore che, alla prima riunione della classe prima elementare di suo figlio, era preoccupatissimo che nella scuola non si insegnasse a suonare uno strumento musicale. Faticai alquanto per spiegare che tale apprendimento non era annoverato tra gli obiettivi della scuola primaria. Ma tant’è, continuò a rimarcare questa “lacuna” per molti altri incontri. Alla fine credo si arrese e iscrisse il pargolo a una delle scuole di musica, peraltro numerose nel nostro territorio. Chissà che non ne esca un novello Mozart.

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  3. @Ilaria, molte ce ne sono, eh? 😀

    @Povna, ero sul punto di sclerare.

    @Lanoisette, mi sono divertito. E l’orientamento offre spunti per raccontini.

    @K2, un saluto 😀

    @Ornella, ecco certe volte è meglio che cambino strada.

    @Roce, ruminavano tra sé e con aria interrogativa Roce e Mel 😀

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