Alcune mie conoscenti, capeggiate da Marianeve dalle braccia bianche in qualità di direttrice inflessibile delle attività, sono già indaffarate per la confezione delle pecorelle pasquali, che saranno vendute per beneficenza; nella foto la prima fase della lavorazione.
Le pecorelle ritratte sono il frutto della lavorazione di un chilo di farina di mandorle(costo 13 euro al kg), un chilo di zucchero a velo, una confezione di glucosio da 100 grammi, una fiala di essenza di mandorle e acqua. Servono mani forzute per impastare la farina di mandorle e amalgamare gli ingredienti. Dopo qualche giorno si procede con la rifinitura dei particolari: qualche pennellata di cacao sciolto in acqua per realizzare qualche striatura sul dorso, colorare il muso, le orecchie e gli occhi. Ciascuna pecorella sarà collocata su un vassoio dorato o una barchetta, e a questo punto le amiche si schierano su due fronti, le filo-vassoio e le filo-barchette(Marianeve è per il classico vassoio), e abbellita da un fiocchetto rosso posto sul collo; sul vassoio ovetti di Pasqua e smarties variopinti daranno un tocco finale di allegria.In questa foto una sezione del negozio, dove ci si rifornisce di tutto. E dove si rincretinisce per la varietà di colori, forme e leccornie varie.
CHOMP!!!!
Questa sì che è benificenza utile e beneficissima!
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E oltremodo sostanziose, Murasaki! 😀
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ma che cosa carina!!!! ricordati per favore di mettere le foto delle pecorelle quando sarà Pasqua! non credo di averle mai viste.
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e poi mi piace questa immagine omerica di Marianeve dalle bianche braccia, come penelope o nausicaa
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@Albaplena, certamente provvederò. In questi giorni si disputerà sulla quantità di cacao da usare per le striature. Immagina MariaNeve! .-)
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La mitica Maria Neve ha ragione: vassoietto. Quando mai si è visto un tenero agnellino tutto solo sopra una barchetta?
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@Ornella, vedremo chi la spunta.
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