Chiocciole e chioccioline

8451d5fd8fa389f596bbe62749010e34Il mio primo giorno di scuola, il 14 settembre, non è stato tale, perché non sono entrato in nessuna delle mie classi; lo so, ho una visione molto restrittiva della scuola(insegnare e non intrattenere). Tre ore di vuoto-pieno dedicate, invece, all’organizzazione e all’accoglienza dei primini, che, ad essere sincero, non mi competeva affatto, però, quando ai colleghi di prima, deputati ad accogliere nella grande sala gli studentelli accompagnati dai genitori, stava per sfuggire la situazione di mano a causa della scarsa familiarità con l’uso del microfono(suoni di voci ora flebili, ora stilnovisticamente sommesse, ora gracchianti, ora quasi afone), recependo le occhiate di sos dei più, ho afferrato il microfono e, come in una lunga litania, ho scandito con la mia voce da trombone circa 200 nomi di novelli liceali che, benedetti dal chiacchiericcio dei genitori, si sono lentamente allontanati in fila per rinchiudersi, come chioccioline dopo una giornata di afa, nelle classi. 

A metà giornata, nel momento del congedo dei genitori, ammassati con i figli nelle aule, rese asfittiche dal caldo impietoso, sorprendo una genitrice, ferma sulla soglia di un’aula, intenta a fotografare con il suo smartphone il figlioletto insieme ai compagni. L’ho immediatamente redarguita, invitandola fermamente a disattivare la fotocamera e spiegandole, al contempo, che il nostro regolamento vieta l’uso di qualsivoglia strumentazione destinata a riprendere, con foto o filmati, gli studenti, i professori e il personale tutto.

«Ma è solo una foto-ricordo, professore! Non intendo pubblicarla.»

«Ci mancherebbe.»

Ora io non sono sicuro se cotal mamma abbia scattato la foto, ma è possibile che, dopo un’ora di lettura ragionata e commento di regolamento d’istituto e patti educativi vari, gli adulti disattendano una regola che poco prima hanno sottoscritto? Quale speranza può brillare in questo ennesimo caotico snervante inizio d’anno scolastico?

17 pensieri su “Chiocciole e chioccioline

  1. Ma sicuramente l’avrà postata!! 😉 😉

    Immagina che il 12 settembre, primo giorno di scuola, qui in Lombardia, sulle notizie di fb ne era comparsa una da morire.
    Non la ritrovo, perché è difficilissimo andare a ritroso, anche solo di qualche giorno, ma “suonava” più o meno così: “Stamattina uno scolaro dovrà correre più della propria socialmadre, per evitare di essere ripreso e piazzato sui vari social!” 🙂 🙂 🙂

    Verissimo! Infatti abbondavano le fotone dei bimbi col grembiulino nuovissimo, pronti ad uscire di casa…
    Ehm…io stessa, non avendo bimbetto per casa, avevo giusto condiviso la foto delle figlie di mia nipote che, sul terrazzo di casa, facevano bella mostra: una in seconda superiore, l’altra in terza media e l’ultima in prima elementare!! Carinissime. ;-P

    C’è da dire, però, che nessuno si era azzardato a fare foto negli Istituti scolastici !!
    Soprattutto al giorno d’oggi che sono severamente vietate!

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  2. Pensavo che questi fenomeni “accompagnatori” fossero riservati ai famosi remigini di scuola primaria. Beati i tempi in cui al primo giorno, pure in una nuova scuola, ci si presentava da soli e di regolamento scolastico non c’era bisogno di parlare, ché bastavano e avanzavano le regole della “buona educazione”.

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  3. @Iome, ne sono arciconvinto.

    @E’ vero, lijac. Socialmadre mi piace. Dice tutto.

    @Ornella, almeno una via di mezzo: né il rigore fine a se stesso di ieri, né il lassismo.
    In ogni caso il regolamento deve essere condiviso.

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  4. Ehm…sono una mamma che fa la foto ai figli il primo giorno di scuola. Quest’anno è l’ultimo di Liceo per la Stella e l’ultimo di Elementari per il Cucciolo, figurati se me la perdevo! Però la foto è davanti alla porta di casa…e in casa è rimasta: non posto foto dei miei figli. 😉

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  5. Vedi perché i ragazzi sono così? Perché hanno quei genitori, che non seguono le regole e sono essi stessi superficiali. Anche da noi, a giugno, c’era chi, tablet in mano, riprendeva gli esami. Io mi domando e dico…ma si può agire così? Buona domenica mio caro Mel

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  6. Ecco, prima ancora delle riprese è la presenza stessa dei genitori a perplimermi assai. Capisco condividere il regolamento eccetera eccetera, e anche l’accoglienza ha un suo perché. Ma chi è lo scriteriato che ha autorizzato (o addirittura richiesto) la presenza dei genitori? E’ un uso comune nelle scuole superiori, a parte la Toscana dove spartanamente le creature vengono gettate in pasto agli insegnanti da genitori mesti che si allontanano asciugandosi la lacrimuccia di rito già alla prima media.

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  7. Ma infatti!!
    Che diamine ci facevano i genitori nell’Istituto? Da noi gli studenti arrivavano in moto o motorino e quelli che venivano accompagnati in macchina, venivano anche “scaricati”in velocità….

    Se io mi fossi azzardata ad accompagnare le figlie al Liceo, sarei stata da loro legata e imbavagliata!!!😃 A parte che non avrei mai potuto farlo, essendo impegnata ad accogliere i figli altrui!!!

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  8. @Ljac, da tempo sono in atto a scuola due processi pericolosi, ossia la puerilizzazione degli adolescenti e la medicalizzazione del processo di apprendimento. Gli adulti la devono pur trovare una soluzione di comodo, no?

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  9. Il mio primo giorno di scuola alla prima elementare (non ho fatto un giorno d’asilo) mia madre mi compro un panino con la mortadella dallo “Sciacallo” e mi accompagno all’ingresso della scuola, non ricordo neppure se entrò in classe, dopo ho sempre fatto da solo.

    Il bruco chiese al fungo – Ma tu sei proprio un ombrello o fungi?- e lui – Fungo!-

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  10. K2, non ricordo cosa portai come merenda, ma anche per me il primo giorno consistette in un essere buttato in un’aula, che non era un’aula, ma la stanza di una vecchia casa, con mia profonda disperazione silenziosa. Passò presto, però. 🙂

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  11. .. piacerebbe dimenticare certe giornate.. ma come si fa?… Rispecchia lo stato di “impossessamento rapido” al quale molta gente s’è assuefatta al proprio comodo dando per scontato che c’è sempre l’una tantum per tutto (che nei tempi moderni sono diventate pericolose in quanto poi mai una tantum sono) senza più consapevolezza di ravvedere nelle continue infrazioni delle regole un reiterato “danno provocato” direttamente ai loro giovani virgulti. Poi .. valli a riprendere ..
    .. tutto lavoro aggiunto (anche con certi mocciosi di mezza età.. )
    Ray

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