Flore terrae solutae

Le gote delle mie montagne sono come quelle di un cinquantenne dove campeggiano chiome settecentesche di canizie primaverile tra prati ricoperti di verde. Le mimose si tuffano lussureggianti finanche sui cigli delle strade di campagna, gareggiando con il giallo elettrico delle acetoselle. Spira già un’aria, che svela i segreti della terra. 

5 pensieri su “Flore terrae solutae

  1. siete avanti voi, di qualche mese rispetto a qui che si sta con la stufa accesa e in compagnia delle medicine contro i raffreddori 🙂 Inoltre sta per arrivare un’altra perturbazione con piogge e raffiche di vento… non se ne può più dell’inverno. Buonanotte mio caro Mel

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  2. Il nebbioso, umido e triste Veneto si vorrebbe trasferire sulle colline sicule. Magari solo per una settimana.
    A parte gli scherzi, superba descrizione, posso applaudire, caro Melchisedec?

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  3. … personalmente l’ho recepita ed apprezzata quasi come fosse una rappresentazione “fisiognomica” della tua bella isola. Da tanto tempo conto di venire in vacanza in Sicilia … ahimè, ogni volta c’è qualcosa che mi impedisce di farlo… ma non almeno di sognarla 🙂
    Ray

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