Molte abitudini sono dure a morire e non si accettano quei cambiamenti, che facilitano la nostra vita. Quando fu introdotto a scuola il registro elettronico, fui tra i più feroci oppositori; poi, grazie all’uso quotidiano, sfidando i capricci della rete scolastica, che inizialmente ebbe non poche crisi di catalessi, mi abituai mansuetamente a digitare in modo dettagliato lezioni svolte, verifiche, note varie, etc. Insomma mi pentii con non poca vergogna di essere stato, insieme a tanti altri colleghi, sterilmente querulo e stupidamente ancorato al cartaceo, che per tre anni ho continuato ad usare ufficiosamente per timore di perdere tutto. A mo’ di reperto archeo-scolastico, ne ho conservato uno. Quando poi scoprii che a fine anno era possibile stampare con un semplice click le lezioni svolte, quello che volgarmente viene denominato programma svolto, intonai inni di lode e ringraziamento alla dea Digitale. Così a giugno, conclusosi l’anno, mi sono limitato a stampare, direttamente dalla piattaforma, il programma svolto, riportante fedelmente lezioni svolte e attività assegnate..
Eppure il mese di luglio è stato un intercalare ai giorni oziosi di chiamate telefoniche di chiarimento da parte della segreteria scolastica che per conto di genitori e alunni debitori chiedeva lumi sui programmi svolti. Dopo essermi accertato che fossero stati da me archiviati e che non li avessi inseriti in un altro contenitore virtuale, ma per scrupolo avevo già controllato a giugno, ho rassicurato i vari impiegati di segreteria sul fatto che genitori e alunni avrebbero potuto con facilità scaricarseli dal sito scolastico.
Non è finita.
Qualche giorno fa, all’indirizzo di posta istituzionale, mi arriva un email di richieste di chiarimento da parte di un collega che segue privatamente un debitore scolastico. Dopo un esordio alquanto retorico, il professore scrive: “Mi permetto di scriverLe per sapere da Lei, se possibile, da dove poter recuperare con esattezza il programma di latino da voi svolto quest’anno, in vista della preparazione estiva di… all’esame di settembre. Inoltre, se fosse possibile, vorremmo conoscere – ovviamente per grandi linee – le modalità generali del suddetto esame, così da poter eventualmente approntare una preparazione mirata”.
Al che rispondo: “Gentile Collega, com’è prassi consolidata, al termine dell’anno scolastico inserisco il programma svolto nell’apposito spazio web del sito della scuola, accessibile a tutti peraltro, in modo tale che gli studenti sospesi possano facilmente scaricarlo. In basso il link di riferimento; tuttavia, a questo punto, le invio qui in allegato le attività svolte, che riportano fedelmente quanto registrato quotidianamente sul registro elettronico di classe, a cui gli studenti possono accedere comodamente da casa. Per quanto concerne l’esame di settembre(soltanto scritto), si tratta di una prova che ricalca quelle già svolte durante l’anno”.
Ora, a parte il fatto che il programma è scaricabile, la debitrice in quale cabbasisi di mondo ha vagato con la mente durante l’anno da non conoscere le modalità dell’esame che grosso modo ricalcano quelle di una verifica scritta? E poi il collega è così imperito in informatica da non sapere cercare su un sito un file accessibile a tutti? E i genitori su che pianeta vivono?
E poi dicono che gli alunni di oggi sono nativi digitali. Sì, per rompere i cabbasisi.
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