Dunque… Ho impiegato ben tre ore per avviare con successo la procedura di attivazione delle aule virtuali ufficiali della mia scuola, esperita dal collega super-esperto. A onor del vero, è stata la mia imperizia a tenermi incollato ore davanti al monitor, sebbene le sue indicazioni fossero chiarissime. Indicazioni verbali e iconiche per giunta. E tuttavia, onde evitare errori, ho cominciato ab imis fundamentis, dalla resurrezione di un mio account immerso nelle acque del mare informatico alla messa in opera di una video-lezione. A mettersi di traverso ha contribuito pure il mio antivirus, che si ostinava a bloccare la webcam. Nel frattempo il pc decide che è tempo di aggiornamenti e per errore do l’ok al riavvio, quindi altra perdita di tempo. Dopo tanta fatica pugnace la vittoria: mi sono collegato con i maturandi per provare la video-lezione ed è andata benissimo. Certo eravamo tutti abbastanza straniti, quasi marziani, ma siamo riusciti a comunicare agevolmente. Da domani non più prove, ma si farà sul serio. Si comincerà giovedì con Quintiliano e la lettura di un primo brano della sua opera pedagogica, ma domattina per un’altra classe Petrarca sfrigola già sulla padella didattica.
Incrocio le dita.
Mi fa piacere per te. Prestotoccherà a noi, e non riesco a capire come la cosa possa funzionare – intendo che non so immaginare una forza bastante a mettere soprattutto la Terza dietro a quelle telecamere. Ma se ci riuscite voi, immagino che forse riusciremo a farcela anche noi…
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Ho spiegato un’ora e mezza. È consigliabile far silenziare i loro microfoni, perché, si sa, gli studenti sono in continuo movimento anche quando sono fermi. Ho interrotto la lezione per una pausa di 5 minuti. Ogni 10 minuti mi sono fermato per chiedere loro se avevano domande o dubbi. Qualche intervento banale, ma va bene così.
Sebbene siano visibili i loro volti, poiché ci si deve concentrare per spiegare, non è possibile guardarli negli occhi. Un’esperienza freddamente didattica. Preferisco l’aula.
Magari domani con i maturandi sarà più dinamica la lezione.
Con i virgulti mi rifiuto di attivare il video. Bastano esercitazioni live tramite chat.
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Io mi sto interrogando seriamente, da giorni, sulla possibilità di analizzare i testi virtualmente con la stessa efficacia con cui lo faccio in presenza (proietto i testi sulla LIM e li evidenzio, sottolineo, annoto man mano che spiego o che loro chiedono). Sono molto in difficoltà.
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E io come interrogare. Sigh!
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Sarò sincera: mi sembra una preoccupazione inutile: un conto è chiedere ai ragazzi un feedback sul lavoro svolto, un conto pensare ad un verifica vera e propria, che tanto non potrà avere alcuna validità formale
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Le verifiche sono il punto critico. Io faccio l’attendista e aspetto chiarezza da parte del Collegio, ma qualche compito, se continua la quarantena, dovrò valutarlo. E questo comporterà un lavoro più analitico e attento nella fase della preparazione.
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Ma hai aperto un nuovo blog, riattivato il vecchio o si tratta di un’apparizione temporanea per ovvi motivi di contingenza scolastica? 🤔
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Nel mio piccolo non posso che applaudirvi tutti… santo cielo che situazione.
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Situazione paradossale, soprattutto perché non ho formazione in merito, se non teorica. Si naviga a vista in un certo senso.
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Anche le maestre di mio nipote registrano con l’aiuto dell’audio, le lezioni. Sono rimasta impressionata come Pietro, nonostante i suoi 10 anni , riesca a svolgere i compiti e interagire con facilità.
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Figurati! Per i fanciulli è quasi un gioco. Al solito sono i migliori.
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