Estremamente a margine, quasi sommessamente(e per rispetto delle vittime del terremoto e per gli incolumi scampati ai sussulti della terra)si chiede, chi conserva ancora un’idea vaga di cosa significhi rispetto umano, come sia possibile che i responsabili dei centralini delle chiamate d’emergenza(118, 113, 115, etc.) forniscano alle testate giornalistiche le registrazioni delle voci disperate dei tanti disperati, che solo per un caso fortuito sono riusciti a chiamare gli aiuti per mezzo del telefono probabilmente poco prima di sparire sotto i cumuli di macerie, polvere e buio.
Proprio con queste voci disperate ha esordito il primo servizio di uno dei telegiornali del biscione. E non credo sarà l’ultimo.
Nessuna pietà. Tutto fa brodo.