La geografia

Un conto è parlarne teoricamente, un altro è nella prassi didattica. Dopo anni di pausa, mi ritrovo a insegnare anche geografia, insieme alla storia, quel mostro, geo-storia, generato dal riordino dell’ex ministro Gelmini. Alla ormai storica deriva della geografia si aggiunge l’inadeguatezza dei libri di testo, sempre meno geografici e sempre più politici. Le nozioni di carattere fisico sono ormai del tutto scomparse dai testi; oggi, per esempio, i miei ragazzi hanno cominciato a studiare l’Europa. Una tragedia! Soltanto poche pagine dedicate ai rilievi, all’idrografia, ai climi, alle attività economiche prevalenti. Il continente europeo viene presentato come un unico blocco politico-culturale ed economico che annulla le differenze; nessuna capitale, tranne cinque, è segnata sulle cartine, si fornisce il numero delle forme di governo, ma l’autore non ritiene opportuno specificare dove esse siano dislocate e così via. Dopo un’ora di lezione, credetemi, sono uscito da una delle classi con la testa in pallone, confuso a tal punto che ho anche temuto di dimenticare le conoscenze di cui ho fatto tesoro in tanti anni di studio. Mi chiedo cosa sia avvenuto nella testa dei miei allievi. Un dato è certo: devo tirare nuovamente fuori l’atlante geografico e i “vecchi” libri di geografia nonché l’enciclopedia.

Io, cari colleghi, così non intendo andare avanti, a costo di riempire l’aula di fotocopie e appunti.

30 pensieri su “La geografia

  1. Sono d’accordo: e riconosco ciò che faccio io (che i libri di testo li vedo occasionalmente, e con il lanternino; per il resto, e interamente, schede e capitoli interi di argomenti che mi riscrivo da sola, aggiungendo e togliendo).

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  2. eh, i libri di testo di geografia sono un problema non da poco… anche se qualche autore/casa editrice buona c’è (se mi mandi un’email, ti dico quali).
    tra l’altro, mi sto accorgendo che, per molti versi, alcune tipologie di testi per le medie (le antologie, molte grammatiche) sono fatte decisamente meglio di quelli per il biennio superiore.

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  3. @Molto preoccupante, Kappadue.

    @Povna, il problema è che per le altre materie ho archivi immensi, per la geografia un po’ meno.

    @Grazie, Lanoisette; il testo scolastico è “Link”, molto osannato dai colleghi.

    @Ornella, è così come dici.

    Per i commenti, Lanoisette, WP pone come primo commento l’ultimo inviato al contrario di altre piattaforme.

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  4. E’ vero che testi di geografia andanti, bruttini e anche pessimi ci sono sempre stati (alle medie ne avevo uno tra il bruttino e il pessimo); però ho l’impressione che negli ultimi anni si siano raggiunte particolari vette di eccellenza e particolari abissi di schifezza. Ma geografia è una materia che rimedi male con le fotocopie perché IMHO ha bisogno di molte immagini. Una LIM può semplificare parecchio la vita, invece, e aiutarti ad aggirare un testo andante e anche bruttino.
    Per lo schifo, si sa, è sempre tutto più difficile.

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  5. E che dire, Mel, quando una vecchia laureanda ti racconta che lei, PhD in Chimica Industriale, NON PUO’ PIU’ insegnare impianti chimici nei tecnici, perché col riordino delle classi di concorso la devono insegnare i biologi/farmacisti ? Oppure che con i maneggi dei corsi abilitanti di tempo fa ora la stessa disciplina la insegna un collega laureato in filosofia ? (forse l’ho già raccontato ?)
    E poi tu ti preoccupi di non insegnare bene geografia quanto vorresti ? Ma sai quanti bei tecnici avremo nel futuro della ns industria ?

    Va’, Mel, la tua fede ti ha salvato !

    Anonimo SQ

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  6. Io vorrei capire perché le cose negli ultimi anni siano cambiate tanto in peggio. La geografia era un culto per gli appassionati studenti un tempo, si imparava separatamente quella fisica e quella politica, si memorizzavano tutte le capitali possibili ma non solo… la lingua, la religione prevalente, la moneta, le risorse e le problematiche. Ma questo avveniva dopo, con testi più specifici. Il buon vecchio atlante è una gran lettura, sarei contento se tu riuscissi a coinvolgere i tuoi allievi fino a fargli memorizzare mentalmente il globo. Assegnare posizioni su meridiani e paralleli.
    Almeno a capire che aria tira… se è freddo o fa caldo in certi posti.
    Fai bene ad essere arrabbiato, ma sei anche capace a domare gli “inghippi pregressi”, vedi se riesci a prendere il toro per le corna.

    Geograficamente appassionato.
    Ray

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    • Il pesce puzza dalla testa, secondo me. Ecco il perché.

      I nostri capi, politici e teste d’uovo del ministero, si devono sentire dei Rommel nella Cirenaica del ’41 quando prendono le decisioni di tagliare, accorpare, riimpastare gruppi concorsuali etc. Poi si premiano con generosi premi di produzione che raddoppiano e triplicano gli stipendi tabellari per quanto bravi e coraggiosi son stati.

      Ricordo un sottosegretario, già rettore di una prestigiosissima università (la + prestigiosa d’ Italia, ‘povna ?), al congresso del centenario della Società Chimica Italiana, in terra tosacana appunto, tenere la prolusione celebrativa comunicando che il Governo (era quello Prodi 2006 !) riteneva inutile investire risorse nel nostro (ma anche in altri) settori, ritenendo inutile al progresso economico e sociale (motivava pure !) la nostra disciplina, salvo alcune limitatissime nicchie.

      Con un tono “celebrativo” tale che il Presidente del ns Ordine (del suo partito !) si sentì in dovere di quasi interromperlo e “redarguirlo” per la sua (e del governo) scarsa coscienza delle conseguenze a cascata negative di quelle scelte (a parte poi lo scarso senso politico dell’opportunità di luogo e tempo per tali comunicazioni).

      Piccoli Rommel. Peccato che Rommel, la guerra, l’ha persa (ricordo bene, vero ?), contro gli stolidi, ma formichine serie, inglesi.
      E noi, se continuiamo così, la riperderemo: siamo già quasi all’ 8 settembre…

      Anonimo SQ

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        • Sai, son giorni di esami e correzione compiti anche per me… la fantasia egli studenti nel compiere errori diversi oppure di compiere sempre gli stessi che gli hai ampiamente illustrato come monito mi deprime un pochino.
          Vabbè, oggi su ca 37 ne ho passati ca 25, allo scritto. Non è poi così male, direi: che ne pensi ? Forse dovrei essere + severo ? Poi però penso che essendo il primo appello, non hanno avuto troppo tempo per studiare, e bisogna essere meno arcigni. Lo so, sono un buono, purtroppo (?).

          Anonimo SQ

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          • Anonimo SQ, poiché sono estraneo al contesto in cui operi, non sono in grado di stabilire se tu sia stato più o meno buono. I venticinque che sono “passati” evidentemente hanno dimostrato una certa dimestichezza con la materia che insegni. Credo che i bocciati abbiano commesso errori madornali, quindi ritengo giusto che tu li abbia invitati a presentarsi ad un altro appello. 🙂

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            • Mel, come sempre, le tue parole grondano saggezza: come fate voi filosofi a parlare saggiamente anche di cose che non conoscete ?
              Ho una certa quasi invidia !

              Anonimo SQ

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  7. Io mi ricordo che nel biennio (e sono passati 6 anni..) ho studiato praticamente geo-politica e per una che ha fatto geografia “bruta” durante le medie (perchè avevo un’insegnante fissata con fiumi, mari e monti) è stata una brezza primaverile, anche molto interessante. Non sapendo però ora come siano i bimbi che arrivano al liceo in fatto di conoscenze, non posso che appoggiarti nella tua scelta di affrontare aspetti classici della materia. Per i libri di testo non ti so dire nulla però se vuoi a casa (scoprendo dove) ho dei vecchi libri (e con vecchi intendo quasi antichi) di geografia e blabla..in caso ti scannerizzo qualcosa!XD

    Seya

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  8. E’ così anche con la Fisica, credimi. Il mio bel libro di testo, pieno di esercizi “tosti”, è quasi uscito di produzione, rinnovato con uno tutto immagini e poca sostanza. Devo mandare paginate di problemi. Sob. 😦

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  9. scusa mel, mi sento quasi intimidita a voler commentare dopo tutte queste cose scritte da persone supercompetenti. nel mio piccolo, anzi piccolissimo, vedo come la geografia “bruta” (come scrive quella commentatrice) sia cosa importantissima, onnipresente nella vita quotidiana di chi viaggia almeno un pò, di chi fa sport e va per mare e per montagna. Non occorre essere professori nè studenti. L’importanza assoluta di avere conoscenze geografiche “pure” su monti, mari, climi, correnti, meteorologia, fenomeni celesti, pianeti, fiumi e territori vari, si rivela ad ogni passo che si fa nella vita. E l’importanza di conoscere le città con la loro storia geografica, politica, le variazioni, i cambiamenti, i ruoli nella storia, mi sembra fuori discussione soprattutto se si tratta di capitali! Non oso parlare di cose più complesse come gli aspetti economici, politici e industriali: ma la geografia BRUTA se non la si conosce, non si capisce neppure DOVE si vive!!!!!!!!! Ombraserena. (io mi picco di conoscere anche un po’ il cielo stellato, le fasi lunari, le previsioni del tempo dietro l’aspetto della luna e le previsioni delle maree, da brava veneziana!)

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  10. io sono convinta che il primo “buco” inizia alla primaria
    sapessi la fatica quotidiana ed annuale nel costruire il concetto geografico e tutto ciò che ne consegue

    Sai Mel, è sconfortante come hanno devastato i programmi….sconfortante e disastroso!

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