Domenica di pioggia e di urne


Mi è già capitato per le elezioni comunali, ossia votare non secondo le convinzioni politiche maturate nel corso del mio ventennio elettorale e che fanno parte dello specifico bagaglio di ogni cittadino consapevole, ma accordando la preferenza o alla persona, nel caso delle comunali, o al movimento di idee nel caso odierno delle regionali.
Il sindaco neo-eletto nel mio comune sta dimostrando di essere un uomo quasi all’altezza della situazione disastrosa ereditata dai politici precedenti(dissesto nel bilancio, nel territorio e nel tessuto civico valoriale); per tutto valga l’avvio della raccolta differenziata, i cui risultati non sono ancora sensibilmente visibili, sia per le difficoltà culturali della popolazione, forastica quanto mai, sia per la trappola dal sapore mafioseggiante, che un gruppo di politici del calibro di Catilina ha teso a lui e alla popolazione tutta.
Così per le regionali, scartando volti che portano impresso il peggiore sicilianismo non di rado concubino del ventennio caimanesco, ho optato per un voto di rottura estrema, che non guarda in faccia a nessuno.
O almeno così sembra.
Com’è mio costume, mi sono recato di buon mattino alle urne.
Il seggio elettorale, come già ho detto altre volte, è ubicato nella mia vecchia scuola elementare; stavolta non ho provato particolari emozioni.
Ho notato che sono scomparsi gli armadi a vetro che custodivano le guide didattiche della mia carissima maestra Francesca(Dio l’abbia in gloria!).
Le aule sono rimaste per lo più identiche a quelle di un tempo, ricchissime di disegni e cartelloni, chiaramente dal contenuto moderno.
Di tutto l’edificio soltanto un piano appartiene alla scuola, la cui sede centrale è stata confinata in periferia, mentre il resto è occupato dagli uffici comunali.
È quest’ibrido che la sfigura agli occhi e non me la fa riconoscere.

12 pensieri su “Domenica di pioggia e di urne

  1. Come dicevo quando ne parlasti da me, capisco che nella tua regione ci sono una serie di considerazioni particolari da fare. Ciò detto, il Mov. 5 stelle mi spaventa per il populismo di fondo, per l’appello alla società civile e al nuovo che avanza (che almeno in certe regioni è solo vecchio travestito oppure incompetenza). Ma, ovviamente, spero di sbagliarmi. E capisco il tuo stato d’animo in questa questione.

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  2. Sono d’accordo con la ‘povna… personalmente non voterei mai m5s però è vero, come dite voi, che dipende anche dal contesto in cui si vive e tu sai quel che fai, quindi… speriamo in bene (e magari che sia un segnale che spinga i politici “nazionali” a fare le dovute riflessioni… ma ne dubito)! Sono d’accordo poi sul fatto che conti più la persona rispetto al partito (purché, per quanto mi riguarda, all’interno della mia stessa area politica di riferimento).

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  3. A quanto pare, già col semplice fatto di VOTARE ti sei distinto dalla massa dei conterranei.
    E’ un segno di speranza, e speriamo che non vada delusa. Con molti sinceri auguri ai grillini che si troveranno a cercare di agire in un sistema immobilizzato e incrostato al di là di ogni umana idea.
    In God We Trust!

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  4. @Ilaria, come noti è un successo quello dei grillini in Sicilia. E’ anche una novità avere come presidente Crocetta, se si considera la mentalità dominante. 🙂

    @Per me sì, Murasaki, speranza. Voglio illudermi. 🙂
    Sui conterranei… stendo un velo pietoso.

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  5. Vabhè io qui ormai mi sento di casa anche se non sono stata invitata..e vorrei porgere le mie congratulazioni al popolo siculo che..con un assessore ai Beni Culturali, volutamente senza stipendio, come Battiato.. avrà un prospero futuro..
    Guizzi di speranza..

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